Molti di quegli elettori e, per la prima volta, elettrici, che - con un'affluenza del 90,3%- avevano scelto la Repubblica, votando contemporaneamente per l’Assemblea Costituente, dettero il loro consenso alla Democrazia Cristiana che, al 40,2%, risultò poi in testa in quasi tutti i comuni dell’isola.
Soltanto a Rio Marina, località mineraria con un nutrito nucleo di operai, il Partito Comunista era in testa con il 44,4% dei suffragi.
Non sempre, però, nel contesto elbano il voto degli operai si era orientato verso i partiti di sinistra. A Rio nell’Elba, altro comune minerario, la presenza dei lavoratori dell’industria raggiungeva il 69,1% del totale degli occupati, la più alta percentuale dell’isola. Ma era la DC in questo comune a raggiungere la maggioranza assoluta (51,5%).
La DC, oltre che a Rio nell’Elba, arrivava alla maggioranza assoluta anche a Porto Azzurro (51,2%). A Marciana, dove una prevalenza di piccoli agricoltori avrebbe sempre dimostrato un orientamento elettorale moderato, la DC, pur sempre in testa, si era fermata al 34,8%, la sua più bassa percentuale dei comuni elbani. Si deve però tener presente che proprio a Marciana aveva ottenuto il suo massimo successo isolano l’Unione Democratica Nazionale (22,5%, in Italia 6,8%), una formazione politica di centro-destra che nel nome di una comune vocazione moderata aveva riunito liberali e Partito Democratico del Lavoro.