Ho letto con sorpresa ed amarezza le dichiarazioni di Roberto Marini in merito alla vicenda delle dimissioni di Roberto Peria. Per lui e per alcuni consiglieri di maggioranza è stato “troppo” che il Sindaco di Portoferraio per correttezza istituzionale e per coerenza politica abbia convocato il Consiglio per sentire sia la voce della maggioranza che soprattutto della minoranza, non certo per decidere se confermare le sue dimissioni o meno, ma per coinvolgere tutta l’Amministrazione comunale in un dibattito sugli esiti del confronto con l’Assessore alla Sanità regionale Marroni ed ascoltare il giudizio di tutti sul ritiro delle dimissioni stesse. E’ stato un atto di massimo rispetto per il Consiglio che si era pronunciato all’unanimità nella precedente seduta a favore le dimissioni. Affermare che il Sindaco avesse compiuto un atto inopportuno avendo rimesso alla volontà dell’Organo comunale il suo destino istituzionale è falso e tendenzioso. Roberto Marini evidentemente è in corso in un comportamento istituzionale poco rispettoso dello stesso Organo di cui fa parte di cui ne dovrà trarre conseguenze politiche e responsabilità. Nel dibattito consiliare si sono affrontate preliminarmente le ragioni per cui Peria ha deciso di ritirare le sue dimissioni. Il documento firmato da cinque Sindaci e dall’Assessore regionale è stato giudicato negativamente da Marini perché in alcuni punti non fa altro che restituirci quello che progressivamente ci è stato tolto per responsabilità diretta dello stesso Partito Democratico di cui è espressione il Governatore della Toscana. E’ un giudizio politico questo si legittimo, ma sicuramente non condivisibile. Ritengo viceversa che il documento al di là dei singoli punti su cui sono state date rassicurazioni in termini di realizzazione e in termini di tempo in cui devono essere attuate, debba essere giudicato soprattutto nel suo complesso, come uno strumento che vuole riqualificare la sanità insulare sia dal punto di vista territoriale che ospedaliero pur in presenza di una forte riduzione delle risorse e di provvedimenti del Governo nazionale che hanno aumentato in modo significativo le soglie al di sotto delle quali vengono chiusi ospedali, punti nascita, ridotte le prestazioni specialistiche, eliminati servizi diagnostici e territoriali. Non c’è dubbio che sia necessaria una attenta vigilanza da parte di tutti i soggetti che hanno partecipato al confronto affinché tutti gli accordi vengano pedissequamente rispettati, ma credo che rispetto alle precedenti promesse questo sia un documento firmato in cui tutti hanno messo la propria faccia e non solo un semplice comunicato stampa con dichiarazioni verbali. Tutti, Partiti, soprattutto il Partito Democratico chiamato più di tutti in causa perché partito di maggioranza, Consiglieri regionali di ogni schieramento, Cittadini e i suoi Comitati hanno collaborato per giungere a tale risultato. In passato vi sono state certamente alcune responsabilità sia del Governo regionale che delle Amministrazioni locali nel consentire che le criticità della sanità elbana giungessero a questo punto, ma nell’attuale organigramma del Servizio Sanitario Nazionale le Aziende usl, pur nel rispetto delle regole generali, sono autonome e indipendenti. Ritengo, per ciò, che le maggiori responsabilità debbano ricadere sulle figure apicali della Direzione dell’usl6 Livorno che per seguire le direttive generali dell’Amministrazione della Regione ha scelto ciecamente di depauperare un territorio già debole per la sua insularità a vantaggio di altre realtà continentali pur difficili ma con minore surplus di disagio, relazionando all’organo politico regionale la nostra situazione in maniera non conforme alla realtà, forse immaginando, a torto, una reazione più debole da parte nostra e giudicando la nostra Isola solo un territorio di confine e forse politicamente meno influente, non valutando attentamente che quanto stava facendo comportava, di contro, aumenti di spesa piuttosto che risparmi reali, tagli lineari piuttosto che efficienti e moderne ristrutturazioni. Devo dar atto che altri membri dell’Opposizione in Consiglio comunale, pur esprimendo perplessità nel merito dell’accordo e preoccupazione sull’effettiva realizzazione di tutto il contenuto dell’accordo in attesa di una delibera ufficiale della Giunta regionale, prefigurando la richiesta di nuove dimissioni qualora tutto questo non venga attuato, hanno viceversa espresso grande rispetto per la vicenda politica ed istituzionale sia di Roberto Peria che dei partiti di maggioranza e di minoranza differenziandosi opportunamente dal giudizio al limite della diffamazione di Roberto Marini dimostrando sensibilità verso la necessità di conseguire la massima unità possibile in un momento così delicato per il nostro territorio.