Si è affollata lentamente e un po’ in ritardo – ma non sarebbe la slow Marciana Marina - la sala congressi che la sera del 7 giugno ha ospitato la manifestazione “Non solo porto – politiche ambientali per lo sviluppo sostenibile” organizzato dalla lista civica Per Crescere Insieme e che ha visto la partecipazione del Comitato Porto Comune, di Italia Nostra e Legambiente e l’adesione di Fai e Cai.
Dopo una breve introduzione della candidata sindaco, Gabriella Allori, che ha ripercorso le ragioni economiche, sociali, paesaggistiche e ambientali del no al progetto di porto presentato dall’amministrazione comunale uscente, che poi sono quelle che hanno portato alla creazione ad una lista trasversale e unitaria mai vista prima a Marciana Marina, l’Allori ha dato la parola al presidente del Comitato Porto Comune, Giampiero Landi, che ha ricordato quanto fatto dal Comitato per controbattere un progetto invasivo e che cambierebbe radicalmente il volto del Paese.
Landi, visibilmente emozionato all’inizio ma molto più rilassato e incisivo nel prosieguo del suo intervento, ha sottolineato che quella presentata dall’amministrazione comunale uscente è un’idea politica/progettuale contro la quale si sono espressi, con oltre 2.500 firme, cittadini dei più diversi orientamenti politici e numerosissimi ospiti abituali e affezionati di Marciana Marina.
Ma l’evento – forse sarebbe meglio dire l’incidente – che ha caratterizzato la serata, è stato l’intervento di disturbo del Sindaco uscente Andrea Ciumei che, dopo aver aspettato che la Allori iniziasse a parlare, ha fatto il suo ingresso nella sala convegni, mettendosi a sedere proprio di fronte alla sua rivale, che però ha continuato imperturbabile la sua introduzione.
Alla fine, è stato invece il sindaco uscente a non riuscire a trattenere il suo nervosismo quando l’architetto che ha presentato per conto del Comitato le osservazioni contro il porto ciumeiano ha iniziato a parlare dei problemi tecnici, meteomarini e paesaggistici e ambientali che presenterebbe il progetto.
Una cosa mai vista prima a Marciana Marina: un candidato (per di più il sindaco uscente) che interrompe una manifestazione elettorale, tanto che alla fine è stato richiamato all’ordine dalla vigile che presidiava la sala e da uno dei relatori che gli ha ricordato che stava violando le regole sulla campagna elettorale, mentre la candidata sindaco ha ribattuto che ognuno era libero di assistere al dibattito, ma non di disturbare e che chi non intendeva rispettare le regole poteva anche accomodarsi alla porta. Quindi nessuno ha impedito al sindaco uscente di parlare, come si sono subito precipitati a scrivere su Facebook i suoi più sfegatati supporter, semplicemente perchè non poteva parlare, come dovebbe ben sapere che sarebbe chiamato a far rispettare le regole, non a violarle.
Un episodio spiacevole che però ha avuto un risvolto comico: l’architetto del Comitato per il Porto inizialmente non aveva capito chi fosse il suo interlocutore e aveva scambiato il sindaco uscente per un esagitato sostenitore dello stesso CIumei, quando ha capito con chi aveva a che fare ha liquidato la cosa con un paio di frasi ironiche e ben assestate che sono state punteggiate da scroscianti applausi che hanno messo a tacere il sindaco uscente, che però ha continuato a mostrare per tutta la serata evidenti segni di nervosismo.
Dopo questo “incidente” è stato abbastanza difficile per la presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano, Cecilia Pacini, riprendere le fila del discorso, ma c‘è riuscita inquadrando la vicenda del porto di Marciana Marina in quella più generale dell’Isola d’Elba, ricordando a tutti che paesaggio, natura, bellezza sono la nostra ricchezza e che è per questo – non per motivazioni politiche – che Italia Nostra aveva accettato di portare il suo contributo alla manifestazione e che era semplicemente contro questo progetto di porto.
Ma l’intervento più atteso era sicuramente quello di Umberto Mazzantini per Legambiente, un marinese doc e anche un esponente storico della sinistra locale, che è stato per quasi una legislatura sui banchi dell’opposizione comunale quando Gabriella Allori era capogruppo di maggioranza.
In molti si aspettavano un attacco frontale all’amministrazione uscente, visti il blitz di Goletta Verde della scorsa estate, le performance artistiche anti porto di Riccardo Mazzei organizzate con il Cigno Verde e la costante opera di osservazioni, proposte e controinformazione sul porto fatta dalla più importante associazione ambientalista elbana. Mazzantini ha però meravigliato tutti (forse soprattutto il Ciumei che lo ascoltava con evidente sconcerto) con un discorso pacato che è sembrato essere molto apprezzato da una sala nella quale non si sentiva volare una mosca.
L’esponente nazionale di Legambiente non si è nascosto dietro a un dito e ha ricordato che fino a poco tempo fa non avrebbe mai pensato di poter partecipare ad una manifestazione su porto e ambiente promossa da una lista della quale fanno parte persone che sono state suoi avversari politici, ma ha anche ricordato che con l’ex Sindaco Giovanni Martini le accese discussioni e gli scontri politici finivano sempre con il reciproco riconoscimento delle altrui idee e ha riconosciuto all’amministrazione Martini di avere avuto la capacità e sensibilità di abbandonare una proposta di porto sbagliata e avversata dalla popolazione per avviare un percorso partecipato con le associazioni, il mondo imprenditoriale e i pescatori marinesi che aveva portato ad una bozza di progetto – redatta da Sergio Spina – che trovava concordi tutti. «Una bozza forse non perfetta e perfettibile, ma che non andava abbandonata».
Dopo aver affermato che Legambiente non è contro il porto ma è per un porto moderno e sostenibile e che prospettare Marciana Marina come una nuova Dubai non solo è abbastanza ridicolo, ma completamente sbagliato, visto che si tratta di un modello disastroso e in crisi, Mazzantini ha detto che Marciana Marina deve davvero guardare al futuro e alla modernità e che gli esempi non mancano e sono località famose alle quali La Marina non ha niente da invidiare quanto a bellezza, come le 5 Terre e Portofino, dove si è scelto di ampliare i posti barca con le cosiddette “boe intelligenti” che possono essere anche installate sulle praterie di posidonia e addirittura nelle aree marine protette.
«Noi vogliamo un porto per il paese e non un paese per il porto – ha detto il responsabile isole minori di Legambiente – vogliamo un porto moderno, dotato delle ultime tecnologie e dei migliori servizi, che salvaguardi il patrimonio di bellezza, natura e paesaggio che abbiamo ereditato dai nostri genitori. Non vogliamo inutili muraglioni e cemento».
Mazzantini ha concluso invocando per dopo le elezioni il “metodo Martini” e chiedendo a chiunque vincerà di coinvolgere nella discussione del porto prima di tutto la minoranza consiliare che, comunque, rappresenterà quasi la metà del Paese: «Vorremmo un’amministrazione dove nessuno venga messo da parte e nessuno rimanga escluso».
Per chi è dentro alle cose marinesi ha fatto davvero impressione sentire il caloroso applauso seguito al suo intervento e vedere una chiara condivisione sul volto di chi è stato per lungo tempo un avversario del “comunista/ambientalista” Mazzantini. Alla fine della manifestazione, in molti si sono congratulati con lui per la sua “moderazione” e Umberto ci ha detto scherzosamente: «Forse in vecchiaia sto diventando un po’ democristiano, anche perché è difficile che Giovanni Martini diventi di sinistra».
La riuscita serata – azione di disturbo compresa che ha contribuito a dare “pepe” a una campagna elettorale già infuocata - è stata conclusa da Donatella Martorella che ha ripercorso tutti i punti della contrarietà della Lista Civica Per Crescere Insieme al progetto di porto e ricordato che, come dimostra la documentazione dello stesso Comune, il gestore unico del porto non è un destino obbligatorio – come qualcuno vorrebbe far credere – ma una scelta politica fatta dal sindaco e dalla giunta uscenti, una scelta che la Lista Civica non condivide e che ribalterà in caso di vittoria, avviando un percorso per arrivare a un porto condiviso dai marinesi e dagli ospiti di Marciana Marina.