Se l’intento di Gabriella Allori e della sua lista era quello di ricompattare il Paese, l’obiettivo è stato raggiunto. Insieme per crescere, insieme davvero, i cittadini di Marciana Marina ieri sera hanno partecipato compatti all’incontro organizzato dalla Lista Civica “Per crescere insieme” per discutere del progetto di porto presentato dall’Amministrazione in scadenza, prospettando una proposta alternativa per migliorare servizi e sicurezza del porto ma senza stravolgere il paesaggio e la caratteristica di borgo marinaro che ha fatto la fortuna di Marciana Marina. Per la prima volta cittadini di età, esperienze e provenienze diverse hanno superato divergenze e posizioni politiche distanti in difesa di un obiettivo comune grazie all’amore per il proprio paese.
Gabriella Allori, introducendo la manifestazione ha parlato di turismo sostenibile che non sia basato solo sulla nautica, ma ha subito focalizzato l’attenzione sul progetto del porto che, se venisse realizzato e con la formula del project financing non solo cambierebbe radicalmente l’aspetto del paese e della sua famoso lungomare, riconosciuto bene di interesse nazionale fin dal 1952, ma affiderebbe ad un unico soggetto privato la gestione del porto per un lunghissimo periodo sottraendo ai cittadini un bene comune e opportunità di lavoro alle aziende che ci lavorano da anni.
Gian Piero Landi, presidente del Comitato Porto Comune ha dimostrato, carte alla mano, come il progetto presentato dall’amministrazione contenga delle contraddizioni nella sua stessa formulazione. L’iter iniziato nel 2009 ha visto uno scarsissimo coinvolgimento della cittadinanza, eludendo i processi partecipativi e fornendo un’informazione sommaria e approssimata sullo sviluppo del progetto. In particolare sono mancati studi adeguati sulle ripercussioni da un punto di vista ambientale con la realizzazione delle due dighe di sovra flutto e sotto flutto. Il Comitato, che solo la scorsa estate ha raccolto ben duemilatrecento firme di cittadini e turisti che si opponevano all’idea, ha coinvolto esperti e studi legali per esaminare nel dettaglio i documenti del Comune. I pareri prodotti da geologi, architetti, periti ambientali, avvocati e commercialisti, sono a disposizione di chi ne facesse richiesta per avere maggiori dettagli.
Fra gli esperti presenti alla manifestazione l’Architetto Ciampi che ha dettagliato nel suo intervento i pericoli che la realizzazione dell’opera comporterebbe per la costa e per le abitazioni del lungomare. I danni sarebbero di tipo ambientale per la formazione di correnti che insabbierebbero, per effetto del restringimento dell’area di accesso, l’imboccatura del porto e distruggerebbero la poseidonia e il delicato ecosistema marino. Ma anche le abitazioni che sono sorte su materiali alluvionali, con l’erosione della costa rischierebbero di perdere stabilità, e se ne vedono già i primi segni sui muri perimetrali di alcune case.
Le associazioni ambientaliste invitate a esprimere il loro parere sul progetto hanno motivato sia la loro partecipazione all’evento che il loro dissenso sul progetto per i rischi che questo comporterebbe.
Il progetto del porto di Marciana Marina – ha spiegato Cecilia Pacini di Italia Nostra Arcipelago Toscano – è uno dei progetti di cui la nostra Sezione si occupa già da tempo. La posizione dell’associazione coincide perfettamente con quella del Comitato Porto Comune. Non si tratta di una posizione recente, ma del consenso nato tra tante associazioni, a prescindere da momenti contingenti. Il Comitato la scorsa estate ha raccolto ben duemilatrecento firme di persone contrarie alla realizzazione del nuovo porto come prospettato dalla Amministrazione in scadenza. La presidente di Italia Nostra Toscana, mesi fa, ha inviato una lettera di adesione alle nostre posizioni, e così pure ha fatto la presidente del FAI Toscana. Nell’incontro organizzato dalla Lista civica “Per crescere insieme”a Marciana Marina abbiamo tentato di fare ulteriore chiarezza perché, al di là delle associazioni, hanno partecipato all’incontro esperti con carte alla mano”.
Umberto Mazzantini in rappresentanza di Legambiente Arcipelago Toscano ha ricordato che da tempo si parla di riqualificare il porto di Marciana Marina ma che i cittadini erano sempre stati coinvolti nelle scelte anche se in disaccordo con i progetti presentati.“Ma quest’ultimo progetto – ha dichiarato Mazzantini - non ha minimamente tenuto conto né dei pareri dei cittadini né quelli dell’opposizione e delle associazioni ambientaliste. Chiunque esca dalla competizione elettorale dovrà farsi carico di una grande responsabilità: nessuno si oppone al porto, che deve essere migliorato e arricchito con servizi efficienti,ma si dovrà stare ben attenti a non modificare l’assetto del territorio perdendo la connotazione naturale di Marciana Marina conosciuta in tutto l’arcipelago come uno dei borghi più caratteristici e incontaminati. Il progetto presentato non propone un porto per il paese ma un paese per il porto, facendo esclusivamente gli interessi del gestore unico al quale il project financing affiderebbe la concessione per moltissimi anni escludendo tutti coloro che ci lavorano da sempre”.
Donatella Martorella, una delle sei candidate della lista, ha chiuso l’incontro illustrando i rischi del project financing e di un bando di gara che prevedesse un gestore unico. “Nessuna normativa obbliga l’amministrazione a mettere a gara un bene comune affidandolo a un privato con la formula del project financing. Si possono attuare altre forme di gestione che mantengano l’occupazione esistente e valorizzino le professionalità che da anni operano a Marciana Marina a partire dai pescatori”.