Da qualche giorno è arrivato all'Elba il circo Orlando e Oscar Orfei, “Il circo con tanti animali" come decantato nei manifesti con cui hanno tappezzato l’intera Isola, affissi persino sui pali della segnaletica stradale. Subito, si è fatta sentire la forte opposizione di tanti elbani e anche di numerosi turisti, contrari, come noi, allo sfruttamento smisurato e indiscriminato di animali, esotici e non.
Non è più possibile tollerare l’utilizzo di animali per “divertire”; si tratta di animali sottoposti a comportamenti innaturali, costretti a torture e sevizie per imparare gli esercizi che devono replicare durante gli spettacoli, che vivono tutta la loro triste vita reclusi in gabbie o recinti esigui, in ogni condizione climatica, costretti a sopportare lunghi viaggi sui camion; povere bestie private della loro dignità, addomesticate e fatte lavorare come burattini che non potranno mai vivere secondo la loro natura e istinto.
La Dichiarazione universale dei diritti degli animali proclamata il 27 gennaio 1978 a Bruxelles, all’articolo 4 recita: “ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto”, e all’articolo 10: “nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”.
Ebbene, nel 2017 per la normativa italiana tali “spettacoli” sono ancora legittimi, nonostante la maggior parte degli Stati europei abbia già vietato i circhi con l’uso degli animali e malgrado il forte dissenso da parte della maggior parte delle persone che ormai hanno maturato una diversa e più profonda sensibilità per gli animali e per il loro benessere. Anche la Regione Toscana ha approvato la mozione 673 del 16.10.2013 con cui invitava le competenti istituzioni comunali presenti sul territorio toscano a dotarsi di appositi regolamenti che, disciplinando la materia in oggetto, facciano divieto all'attendamento nel territorio di circhi e mostre viaggianti con esemplari selvatici e/o esotici al seguito.
A quanto pare, i Sindaci dei Comuni di Porto Azzurro e di Portoferraio non hanno alcun interesse, né sensibilità per agire in tale direzione.
Animal Project invita tutti a far sentire in ogni modo il proprio dissenso verso tale tipo di manifestazioni, inviando mail ai sindaci dei Comuni di Porto Azzurro e di Portoferraio, scrivendo articoli o facendo commenti sul nostro gruppo facebook. Educhiamo i nostri bambini al rispetto e amore per gli animali, di qualsiasi specie. Se non si ha rispetto per la natura e per gli animali, non lo si ha neppure gli umani.
Vogliamo ringraziare il partito di Rifondazione Comunista che ha deciso di intervenire in questa battaglia, facendo però una precisazione. Siamo noi, infatti, i "sedicenti animalisti", che nel 2014 avrebbero partecipato ad una "fittizia supervisione" degli animali all'epoca presenti nel Circo di Mosca. Bene, ci pare poco rispettoso dare dei "sedicenti" animalisti a persone che dedicano quotidianamente il loro tempo ad ogni tipo di animale bisognoso di cure e di aiuto, dovendo affrontare anche le innumerevoli avversità dovute alle inadempienze amministrative dei Comuni e alla inadeguatezza della classe politica. Siamo stati gli unici, nel 2014, a chiedere ed ottenere il sopralluogo del personale di vigilanza e a presenziare fattivamente al medesimo, dopo esserci documentati sulla normativa CITES in materia di circhi itineranti per riscontrare le violazioni sull'ampiezza di recinti e gabbie. Già all’epoca fu riscontrato che proprio lo spazio concesso dal Comune di Portoferraio per l’attendamento non era adeguato per consentire il rispetto della normativa CITES.
Ad ogni modo, anche quest'anno ci attiveremo per ottenere tutti i controlli possibili; nel frattempo, vi consigliamo di riflettere un attimo: elefanti, ippopotami, leoni ecc. vogliamo vederli sfruttati sotto ogni punto di vista, fisico e psichico, per far ingrassare le tasche di qualcuno? O li preferiamo liberi nel loro habitat come la natura li ha creati? Ci siamo chiesti, inoltre, una volta che non sono più in grado di fare spettacoli, che fine fanno questi animali? In base alle risposte ognuno decida se continuare ad andare al circo o meno.
NOI GLI ANIMALI VOGLIAMO VEDERLI LIBERI!!!
Infine, saremmo contentissimi se tutto lo scalpore e l’attenzione che ha creato il circo venissero riversati anche sui problemi quotidiani gravissimi che siamo costretti ad affrontare tutti i giorni: mancanza di reperibilità veterinaria h 24, mancanza di una qualsiasi struttura di accoglienza e di politiche di gestione del randagismo da parte dei Comuni, per i quali è più facile concedere uno spazio di migliaia di metri ad un circo per un’estate, che 100 mq ad una associazione che si occupa della tutela degli animali, andandosi a sostituire proprio alle amministrazioni inadempienti.
Animal Project Onlus