Caro Sergio,
sono costretta a tornare sull’argomento precisando che la dichiarazione pubblicata non è di mio pugno ma mi è stata gentilmente sottoposta dal direttore di Elba Notizie all’esito di un resoconto del Consiglio affinché ne verificassi l’assenza di formulazioni offensive.
Senza dubbio il dibattito da me riferito ha fatto emergere con chiarezza gli aspetti umani coinvolti nella vicenda e soprattutto la mancanza di coinvolgimento lamentata dei miei compagni di viaggio, con l’espresso riferimento nelle loro parole ai diversi metodi di Bosi che “ci metteva tutti ad un tavolino e discuteva dicendo cosa fare”.
In questo modo io ho imparato a far politica ma purtroppo – nonostante i miei sforzi di adottare un metodo di lavoro più costante e puntuale – ho compreso che ognuno ha il suo modo di lavorare e rispettare gli altri. Ho creduto - forse sbagliando - che l’esperienza di chi avevo accanto e la fiducia senza condizioni fosse da sola la conferma del mio rispetto, lasciando purtroppo troppo spazio a tentativi di divisione, ipocrisie, adulazioni interessate sotto gli occhi di tutti.
Anch’io spero che la registrazione in Consiglio Comunale non abbia perso nessuna delle parole dell’opposizione, impegnata nel rinnegare le valutazioni rivolte dieci mesi or sono alla “continuità” ed ai suoi esponenti in campagna elettorale, per l’evidente tentativo di tirare l’ultimo sasso.
Una delle frasi ormai celebri è quella con la quale commentando i lavori di messa in sicurezza fatti negli anni passati a Rio Marina Menichetti pronunciò una delle grandi “verità” che ne hanno garantito la credibilità ed il risultato elettorale: “Il fango in paese non c’è mai stato”.
Caro Federico, nei nostri piccoli paesi le verità non si dicono ma si vivono; quel fango qualcuno lo ha tolto ed oggi il rinvangarlo non basta a coprire argomentazioni inconsistenti e volte a confondere le acque per far cadere nell’oblio quella che è stata una umiliante bocciatura elettorale.
Prima di avere il mandato a rappresentare persone come Fortunati e Baleni dovrai ancora fare qualche altro Consiglio Comunale anche perché – al di là delle incomprensioni – non hanno bisogno di te per essere riconosciuti degni di rispetto e la loro esperienza meriterebbe sì qualcosa di più ma non certo i riconoscimenti postumi di chi i loro risultati elettorali li sogna ancora di notte.
La dignità la calpesta chi – come questa esilarante minoranza – pensa che serva un’arringa in Consiglio a dispensarla.
Come hai detto tu – citandomi – al supermercato non vendono la credibilità.
Paola Mancuso
Per chiarire ulteriormente: l'equivoco della precedente "dichiarazione" è nato donche da un errato invio di mail (da parte di Paola Mancuso) che ha spedito a noi quanto pensava di inviare, anzi restituire per approvazione, ad altro interlocutore, un brano che questi aveva stilato, firmandolo in calce, con ciò inducendoci ovviamente in errore.
Elbareport