La stagione estiva 2017 sta volgendo al termine e come ogni anno aspettiamo i dati sulle presenze dei turisti sull’isola, se per questi dati importanti per l’economia elbana dobbiamo aspettare il responso degli addetti ai lavori, per un altro dato che riguarda il nostro territorio possiamo essere noi cittadini a trarre le conclusioni. Parliamo della “presenza” questa volta non dei turisti ma della plastica e dei rifiuti depositati ai margini della rete stradale elbana e che sono lì a testimoniare ai turisti, l’inefficienza del sistema Elba e le contraddizioni di questo territorio.
Siamo un isola che vive di turismo, siamo la terza isola italiana, siamo un parco, ma quello che offriamo agli occhi dei turisti che percorrono le nostre strade (e ci limitiamo alle provinciali…) non è certo uno spettacolo degno di un territorio dove la ricchezza ambientale è la nostra fonte di reddito primaria.
Si viene all’Elba perché è bella, perché è un isola ancora molto verde dove c’è un mare bellissimo, ma le istituzioni locali non riescono a tenerla pulita, non programmano tutele fuori dal loro orticello, anzi molte volte non riescono a tenere pulito neanche quello e giocano spesso a scrollarsi dalle responsabilità, al rimbalzo delle competenze, così facendo la quantità di rifiuti con i primi temporali si depositerà nel sottobosco, dove soggiornerà per decenni, alcuni di questi
rifiuti finiranno in mare.
Siamo molto bravi ad organizzare i concerti nelle piazze ma poco efficienti nel custodire il nostro bellissimo territorio.
Ci chiediamo se attraverso le risorse del contributo di sbarco in accordo con ESA, Parco e Provincia, non si possa assumere del personale che durante la stagione estiva si possa occupare proprio della pulizia delle strade, basterebbe così poco...
Il degrado e l’abbandono costituiscono una sorta di giustificazione e di autorizzazione per le persone incivili che lasciano e lanciano i loro rifiuti nelle strade, mantenere pulito scoraggia questi comportamenti.
Nel 2013 la provincia in accordo con gli enti locali, avviava un progetto dal nome “Elba Plastic free” che era teso a ridurre il consumo degli imballaggi di plastica, si dovrebbe riprendere quel percorso e contestualmente avviare un serio progetto per la pulizia di tutta la rete stradale elbana.
Sono circa 3 milioni le presenze turistiche che ogni anno sbarcano sulla nostra Isola e quasi tutte percorrono le nostre strade Provinciali e non riescono a trovare un tratto con le cunette laterali di raccolta delle acque piovane pulite.
Ci vuole un accordo fra gli enti presenti sul territorio, non solo i Comuni, ma anche il PNAT e la provincia, perché le azioni volte alla riduzione di agenti inquinanti e le azioni a tutela del territorio devono essere e diventare un interesse primario e collettivo per la nostra isola.