L’Autorità Idrica Toscana desidera informare tutti i cittadini dell’Elba che il dissalatore è un’opera indispensabile per cominciare a rendere autonoma l’isola in relazione all’acqua potabile. Il raddoppio della condotta sottomarina (ipotizzata come alternativa dall’agronomo Italo Sapere) avrebbe un costo economico e ambientale superiori alla costruzione di uno o più impianti di desalinizzazione. E inoltre, la condotta subacquea, utilizzerebbe talmente tanta acqua dalla Val di Cornia che in un futuro prossimo potrebbero cominciare a emergere seri problemi di disponibilità di acqua potabile, a quel punto non solo per l’Elba, ma anche per il Comune di Piombino, e per i comuni della Val di Cornia.
L’incontro per discutere di alcuni eventuali miglioramenti del progetto del dissalatore di Mola, che si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Autorità Idrica, insieme al gestore ASA e ai tre componenti del Comitato contro il dissalatore (Paola Mancuso, Italo Sapere, Giuseppe Corbelli), era stato proficuo. Tanto che le varie parti avevano concordato di darne notizia con un comunicato stampa congiunto, e avevano concordato un ulteriore incontro tecnico. Purtroppo oggi notiamo che le decisioni prese nell’incontro fiorentino sembra non siano più condivise da Italo Sapere (non sappiamo se a nome suo o anche degli altri componenti del Comitato).
AIT tiene a tranquillizzare riguardo ai temi delle perdite della rete acquedottistica e delle possibili nuove risorse idriche elbane. L’Autorità Idrica, infatti, sta prendendo accordi con l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale per avviare uno studio sulla reale quantificazione delle risorse idriche locali, segnalate in passato da alcuni professionisti elbani. Infine AIT ha chiesto al gestore ASA di controllare e intervenire più efficacemente sulle perdite della rete.
L’Autorità Idrica rimane comunque disponibile all’incontro concordato, sempre che il Comitato sia ancora interessato a ragionare.