Da sempre gli elbani sono costretti a passare il mare per innumerevoli motivi, da quelli economici a quelli di salute.
Questi cittadini, evidentemente non considerati di serie “A”, debbono spendere oltre 40 euro per uscire e rientrare dall’ isola, con la propria automobile.
E’ mai possibile che nessuno venga loro incontro, ad esclusione della Blu Navy, che, peraltro, è quasi sempre piena, nei mesi in cui svolge servizio?!?
E’ mai possibile che, a fronte di bilanci delle compagnie, molto migliorati, soprattutto nella stagione 2017, non si possa ottenere un prezzo di riguardo per i residenti?!?
I costi che i cittadini elbani debbono sopportare i sono già piu alti che altrove, e l’economia elbana, che tutti sappiamo fondarsi sul turismo, non fa nessuno sconto ai residenti, quando vanno a fare la spesa, quando pagano le tasse, i servizi, ecc...
Dove sono i principi di sussidiarietà, di solidarietà e di uguagliaza che dovrebbero caratterizzare l’azione della pubblica amministrazione?!?
Gli elbani sono stanchi di subire una pressione economica siffatta, e chiedono risposte, risposte precise e pubbliche, risposte dallo stato, dalla regione, e, soprattutto, dalle compagnie di navigazione.
Pierangiolo Batignani
Gentile Signor Batignani
Si è fatto (e si continua a fare) un gran parlare sulla questione dei sacchetti di plastica. Lei si domanderà cosa diavolo c’entri con la sacrosanta questione del caro-traghetti da lei sollevata. Abbia un po’ di pazienza che ci arrivo.
Orbene, strizza-strizza la feroce “guerra del sacchetto” (di cui ci saremo dimenticati tra una manciata di settimane o anche meno) si è rivelata, per dirla nell’inglese che amano tanto (salvo poi parlarlo come una mucca lusitana) molti dei nostri maggiorenti, “a storm in a cup of tea” o, restando sul casareccio, “una tempesta in un bicchier d’acqua”.
Senza cadere nel benaltrismo, a leggere quanto elaborato dai soggetti più competenti e informati sulla vicenda (ambientalisti e associazioni dei consumatori) si è capito che tutto questo puzzo lo si è fatto per una questione di spiccioli (ma pochi) in un bilancio annuo familiare, ma soprattutto che la norma, entrata in vigore (in ritardo come al solito) giusta e utile nella sua “ratio”, era conseguente ad una direttiva europea, e che il casino si è creato in Italia (e soltanto in Italia) per la incapacità del governo di formularla diversamente, e successivamente di fornire a distributori e consumatori direttive precise sulla sua applicazione. E non ci piove.
Ma su cosa, prima di ogni altro argomento, si sostanziava lo “scandalo del sacchetto”? Sul fatto che la “monopolista produttrice italiana” era tra le altre cose “amica di Renzi”, presente e finanziatrice della Leopolda etc. etc
Bene hanno fatto - comunque - coloro che hanno specificato che gli shopper si producono in 265 diverse ditte italiane, che a loro volta potrebbero acquistare materia prima tanto dalla vituperata detentrice del brevetto italiano, quanto lavorare diverse bioplastiche prodotte in Germania e perfino in Cina.
Ordunque è noto che io sia amico di Renzi quanto lo fui in passato di Craxi, Andreotti e Forlani (riconoscendo comunque a posteriori al CAF di essere un po’ meno a destra del Giglio Magico), quindi “vergin da servo encomio e da codardo oltraggio”, non lo sopportavo da strafottente vincitore, non infierisco sull'affabulatore confuso in caduta libera, però…
Vogliamo parlare anche di qualche altro monopolista (vero) che tale è per disposti regionali e nazionali, che è molto amico di Renzi? Vogliamo parlare di qualche munifico finanziatore della Leopolda? Vogliamo parlare di un leopoldino incensatore dello statista di Rignano? Vogliamo parlare di quanto, con le sue tariffe di servizio, ingurgiti dell’economia isolana e impoverisca (non di centesimi ma di soldi veri, tanti) le famiglie elbane?
Ne ha parlato lei Batignani, ed io sono onorato (nell’ospitarla, ovviamente).
Un po’ di amarezza mi resta per il fatto di averla preceduta da tempo, attendendo un riscontro dal PD elbano e piombinese (per il quale ancora votano diverse persone che stimo) uno scatto di orgoglio, che non giunse.
Tutti "zitti come li tòpi" sulla questione, parliamo dei sacchetti che è meglio, che il padrone dei vapori, e munifico finanziatore, non va disturbato.
sergio rossi