Riteniamo doveroso nei confronti dei Marinesi fare un po’ di chiarezza in merito alla complicata questione della nostra amata Torre, recentemente colpita da un fulmine. Proveremo a ricostruire quanto è veramente accaduto prima di questo evento, prendendo spunto da un delirante articolo scritto dal gruppo consiliare di minoranza e intitolato: “Evento sfortunato ma non imprevedibile”.
Parlano di appuntamento con l’Agenzia del Demanio e con la Soprintendenza “snobbato dalla nuova amministrazione”. La nuova amministrazione è entrata in carica nel giugno del 2017 e, fra le incombenze ereditate da quella precedente, ha trovato una riunione convocata per il primo agosto a Firenze presso il Ministero dei beni e delle attività culturali avente per oggetto la “Torre Medicea”. Naturalmente, non essendo a conoscenza dei fatti avvenuti precedentemente, abbiamo cercato gli atti giacenti in Comune ma, non riuscendo a trovarli, abbiamo chiesto un rinvio della riunione, che gentilmente è stata spostata al 7 settembre. Il 6 settembre, la segreteria regionale del Ministero ha rimandato la riunione a data da destinarsi, per sopraggiunti impegni istituzionali del segretario generale. Ad oggi siamo ancora in attesa della nuova convocazione. I fatti dimostrano quindi che nessun appuntamento è stato da noi “snobbato”.
Nel frattempo, a proposito della nostra presunta “mancanza di interesse” nei confronti della Torre, con il supporto del personale addetto abbiamo continuato a cercarne la documentazione cartacea , ma questi atti ufficiali, a tutt’oggi, risultano scomparsi, proprio come quelli relativi alla Bandiera Blu. Dopo una breve indagine interna, è emerso che il fascicolo con i documenti era stato prelevato dall’allora Sindaco nel Maggio 2017 (un mese prima delle elezioni), per un incontro a Firenze con l’Agenzia del Demanio. Da quel momento se ne sono perse le tracce, nonostante l’ex Sindaco dichiari di aver appoggiato il fascicolo, al suo rientro, sulla scrivania di un’impiegata (la quale da parte sua afferma di non averlo mai visto). Per fortuna un impiegato aveva conservato nella memoria del suo computer gran parte della documentazione che ci ha permesso di risalire, con fatica ed in linea di massima, agli accordi intercorsi tra Ministero, Comune e Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze dal 2011 al 2015. Mancano purtroppo molti dati del 2016 e del 2017.
Secondo la minoranza l’evento “caduta del fulmine” non era imprevedibile. In effetti dai loro puntuali riscontri sullo stato di conservazione della Torre condotti in collaborazione con l’Università di Firenze fin dal 2012, si erano accertate “situazioni di rischio statico con l’urgenza di interventi sulla terrazza superiore e sulle murature d’ambito per scongiurare il rischio di crolli o cedimenti sia diretti che indiretti per cause esterne, come mareggiate e similari”.
Da allora però, il Comune si è limitato a monitorare, commissionare studi, richiedere invano un interessamento da parte del Demanio e della Soprintendenza, ma sempre senza eseguire alcun minimo intervento. Inevitabilmente, le condizioni del monumento simbolo del paese sono peggiorate, come constatava la stessa Amministrazione comunale alcuni anni dopo: “la gravità delle lesioni alle strutture del bene anche in seguito alle forti mareggiate del 2014 e del 2015...”.
Perché allora il Comune non è mai intervenuto? Perché in tutti questi anni non è stato eseguito alcun atto di manutenzione, nell’attesa di un restauro definitivo? Perché si è lasciato che si verificasse questo evento “non imprevedibile”?
Addirittura ci incolpano di non aver effettuato il “monitoraggio autunnale” delle condizioni della Torre. Ebbene, l’ultimo accordo di collaborazione tra Comune e Università di Firenze deliberato il 03 marzo del 2015 (con scadenza 31 dicembre 2016) non è stato più rinnovato perché quello stesso giorno, la Giunta deliberò lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza della Torre garantendo di reperire i fondi necessari (401.856,00€) e di terminarli entro il 31 dicembre del 2016. Va da sé che dal 2017, una volta eseguiti i lavori, il monitoraggio non sarebbe più stato necessario.
Peccato che, in realtà, questi interventi non furono neanche inseriti nel bilancio comunale 2015-2016 e non vennero mai eseguiti.
Oggi, la minoranza tenta di giustificare le proprie inefficienze affermando quanto segue: “Il passaggio definitivo della Torre in proprietà comunale da parte dell'Agenzia del Demanio, è condizione imprescindibile perché il Comune possa intervenire per mettere in sicurezza l'architettura cinquecentesca anche con fondi propri.” Praticamente dicono che non hanno potuto mettere in sicurezza la Torre perché di proprietà del Demanio e non del Comune! In realtà nel contratto di concessione da loro stessi sottoscritto ed ancora oggi in essere si legge: “rimangono a carico del Concessionario (il Comune) le riparazioni…inerenti alla manutenzione ordinaria e straordinaria”. Quindi le persone che oggi chiedono a noi di occuparci con maggiore passione della Torre, sono le stesse che anni fa si sono assunte l’obbligo di provvedere alle opere urgenti di messa in sicurezza e ristrutturazione…
Il Comune non solo poteva intervenire, DOVEVA intervenire urgentemente e non lo ha fatto.
Concludiamo rassicurando i nostri concittadini che, nonostante i ritardi e le inefficienze lasciateci in eredità, nonostante le misteriose sparizioni di documenti, nonostante lo sfortunato evento “prevedibile” del fulmine , noi nuovi amministratori abbiamo a cuore la nostra Torre e continueremo ad occuparci di Lei con impegno e passione.
L’Amministrazione Comunale di Marciana Marina