I saldi vanno posticipati ma rimangono a prescindere un’occasione per imprese e consumatori. Questa è la risposta che, all’unisono, oltre 80 imprenditori del settore abbigliamento e calzature della provincia di Livorno hanno dato compilando il questionario on line che la nostra Associazione ha lanciato, il giorno dell’avvio, sul proprio sito (www.confesercenti.li.it) e sulla pagina Facebook.
A distanza di oltre dieci giorni dall’inizio dei saldi, con ben due fine settimana nel mezzo, Confesercenti prova a tirare concretamente le somme per dare una prima reale valutazione dell’andamento dei saldi invernali 2018 ed i risultati sono interessanti.
"Ci sarebbe piaciuto poter dire che all’Isola d’Elba si intravedono cenni di ripresa, ma i risultati in chiaroscuro dell’indagine ce lo impediscono - spiega Franco De Simone, presidente Confesercenti Elba - e questo ci induce a fare una riflessione più ampia sul senso dei saldi”.
Si registra infatti, per oltre il 50% degli intervistati, un preoccupante “andamento lento” rispetto allo scorso anno mentre per il 60% non si intravedono segnali di ripresa sul territorio.
Lo sconto medio di partenza praticato si aggira dal 30 al 40 per cento mentre lo scontrino medio è equamente ripartito nelle tre fasce 50,00-80,00-100 euro a seconda del target di prodotti venduti.
"All’Isola d’Elba i risultati confermano un andamento che va da un sostanziale pareggio rispetto ai saldi dello scorso anno, ad una flessione. In pochissimi hanno riscontrato segnali positivi, spiega il Presidente Confesercenti Franco De Simone. Quello che i commercianti lamentano è il poco passeggio, la gente non esce e non passeggia più nelle nostre strade”. Prosegue poi il Presidente facendo notare che “per quanto riguarda il commercio c’è da notare che sono sempre di più coloro che acquistano su internet, oppure che per spezzare la monotonia dell’inverno approfittano di fine settimana passati fuori Elba per fare gli acquisti e questo fa sentire i suoi effetti sulle attività locali”.
"La situazione a Portoferraio è sostanzialmente di un leggero calo e Confesercenti coglie l’occasione per riflettere sul senso stesso dei saldi: è evidente la disparità di trattamento a cui stiamo assistendo – continua De Simone - la quasi completa liberalizzazione delle vendite promozionali ha svilito il valore stesso delle promozioni creando una situazione nella quale da un lato i consumatori si aspettano riduzioni in ogni momento dell’anno e dall’altro i commercianti, inchiodati dalla concorrenza della grande distribuzione e dei franchising, sono beffati dal divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dell’inizio dei saldi”.
Un sistema che, così come è venuto a crearsi, di fatto può solo entrare in blocco per corto circuito ed a rimetterci sarà la qualità e la varietà dell’offerta dei negozi di vicinato che rischiano l’estinzione. "Quindi, conclude De Simone, indagini a parte, “serve un ripensamento complessivo della normativa e di un calendario che effettivamente tenga conto della stagionalità”.