Ancora tagli alla Sanità. Il Governo Gentiloni/Alfano/Verdini con l'ultima legge di Bilancio 2018, proseguendo sulla linea della strisciante e progressiva privatizzazione della Sanità del governo Renzi e dei precedenti governi Berlusconi/Lega/FdI, ha ulteriormente tagliato la spesa sanitaria. A confronto con altri Paesi Europei, la nostra spesa procapite per la sanità è agli ultimi posti: mentre è di 4.000 euro in Germania, 3.500 in Francia e solo 2.400 euro in Italia. Si è preferito finanziare i buchi delle Banche, elargire bonus e detassare l'IMU ai ricchi, piuttosto che elevare i livelli di spesa sanitaria, sociale e gli investimenti pubblici.
Promesse folli e irrealizzabili come quelle della Flat Tax – che andrebbero esclusivamente a favore dei ricchi – farebbero saltare completamente il sistema sanitario pubblico, provocando un ulteriore peggioramento dei servizi e scaricando i costi su paziente e famiglie. Quello che in realtà si propone come risultato finale è lo spietato sistema sanitario dell’America di Donald Trump, le cui prime e principali vittime sarebbero le aree disagiate come l’Elba, i lavoratori e le persone meno abbienti.
Le conseguenze delle attuali e delle prospettate politiche sanitari di PD e Destra per l'Elba, particolarmente per l'Ospedale di Portoferraio saranno pesantissime e già ora subiamo carenze quotidiane del presidio medico, dal pronto soccorso alle altre unità, mentre è insufficiente il personale infermieristico e quello inserviente, con sacrifici richiesti alle famiglie e carenza di strumentazione medica adeguata.
Tutto ciò è e potrebbe rappresentare ancora di più una lesione del diritto alla salute.
Tutto questo è il frutto della politica dei tagli e delle privatizzazioni, condivisa dal PD e dalla Destra, con forti ripercussioni a livello centrale e Regionale.
Un ospedale come Portoferraio, in territorio insulare che vede quasi decuplicare la sua popolazione in estate, sta subendo a causa di queste “riforme” una progressiva dequalificazione della struttura e delle sue funzionalità di base. E la riforma Regionale, con il suo accentramento tecnocratico ha peggiorato questa situazione.
Non si può più andare avanti così, se non si vuol mettere in discussione la Sanità Pubblica e il diritto alla salute e alla parità di diritti tra chi vive all'Elba o in continente.
Liberi e Uguali dice No ai tagli alla spesa Ospedaliera, No ai supertiket e Sì alla salvaguardia della Sanità pubblica nazionale e regionale.
Ecco in sintesi il programma di sinistra di Liberi e Uguali:
Una sanità pubblica, davvero.
Un numero crescente di persone non riesce ad avere accesso alle cure, a causa di costi sempre più elevati, di ticket che sono più elevati del prezzo delle prestazioni, di liste d’attesa sempre più lunghe, della mancanza di servizi di prossimità.
Dobbiamo rovesciare il sistema puntando sulla prevenzione ed evitare la malattia, riducendo i fattori di rischio legati all’ambiente di vita e di lavoro oltre che alla reale accessibilità di analisi preventive, perché solo in questo modo si possono scoprire i problemi prima che diventino gravi. Un esame può salvare una vita, ma molti oggi non se lo possono permettere e rimandano all’infinito il momento di farlo. Siamo decisamente contro gli sprechi, in primis di vite umane.
Serve un forte rilancio del finanziamento della salute e dell’assistenza sanitaria, per riallineare progressivamente la spesa sanitaria pubblica italiana alla media dei paesi dell’Europa occidentale e garantire investimenti pubblici per il rinnovamento tecnologico e l’edilizia sanitaria, da finanziare con 5 miliardi in 5 anni.
È necessario inoltre porre un freno alla diffusione delle polizze sanitarie nei contratti integrativi, attraverso regole più precise e/o evitando di sostenerla con la fiscalità generale che rischia altrimenti di portare progressivamente ad un indebolimento del sistema pubblico. Vogliamo mettere in campo un piano triennale di rafforzamento del personale dipendente, che passi anche per la riduzione del lavoro precario, delle collaborazioni esterne e dell’appalto di servizi.
Proponiamo: di superare l’attuale sistema dei ticket, già previsto dal Patto per la Salute del 2014 e l’abolizione dei superticket; un Piano d’azione per la salute mentale; una nuova politica del farmaco attraverso la promozione dell’uso dei farmaci generici (l’Ocse ci posiziona nel 2015 al penultimo posto su 27 paesi); l’informatizzazione del settore sanitario; un’attenzione specifica alla promozione del diritto alla salute delle donne, garanzia dei diritti sessuali e riproduttivi, attraverso il sostegno e il finanziamento della rete dei consultori; il rilancio dei programmi di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole; l’applicazione della legge 194 intervenendo sul problema del numero eccessivo di medici obiettori.
LIBERI E UGUALI ISOLA D'ELBA