La questione del trasporto pubblico, ed in particolare del trasporto marittimo, riveste ovviamente un ruolo centrale per un territorio insulare come il nostro. Potrebbe, quindi, sembrare sorprendente che questo argomento sia stato completamente ignorato durante questa campagna elettorale. In realtà non si tratta di una omissione casuale.
L’attuale situazione dei trasporti marittimi deriva infatti da scelte politiche ben precise. Nel primo decennio degli anni 2000, in piena ubriacatura iper-liberista, fu assunta l’assurda decisione di privatizzare la compagnia di navigazione TO.RE.MAR. Tale scelta fu assunta con ampia convergenza a livello istituzionale (Governo e Regione Toscana) sindacale e politico, dato che fu appoggiata da tutte le forze politiche a partire dal PD e dal PDL, storici fautori delle privatizzazioni, e perfino dalla locale dirigenza oggi riunita in Sinistra Italiana. Unica voce fuori dal coro, sola ad opporsi alla privatizzazione, fu quella di Rifondazione Comunista. A ciò aggiungasi che le modalità con cui fu attuata furono sicuramente singolari tanto da creare una situazione di sostanziale monopolio dei trasporti marittimi, unanimemente ritenuto (anche dagli economisti di destra) la forma meno efficiente di mercato.
Appare incomprensibile come ciò sia stato possibile per un servizio non certo secondario e voluttuario, bensì essenziale per l’Elba e gli Elbani. Sappiamo tutti che l’insularità determina sotto molti aspetti notevoli svantaggi: sono svantaggiati gli studenti fuori sede, gli ammalati ed i loro familiari quando c’è la necessità di un ricovero “in continente”, i lavoratori pendolari, etc… Dal pari la situazione appare sfavorevole anche per l’economia turistica che risulta in generale meno competitiva e non è in grado di attrarre nei periodi di media stagione i turisti del fine settimana.
Rispetto ad alcuni anni fa questi disagi si sono aggravati proprio a causa delle scelte sbagliate del passato. Peraltro la Regione Toscana continua a finanziare la TOREMAR, ora privatizzata, per garantire la copertura dei costi del periodo invernale e la flotta in navigazione è sempre più vecchia. Se allo stato attuale non si può dimostrare che il recente aumento di incidenti di navigazione e di sospensione delle corse nel periodo invernale sia connesso alla obsolescenza delle navi in servizio, è anche vero che la coincidenza di fattori non può essere del tutto casuale. Certo che sul fronte della sicurezza ci saremmo aspettati una maggiore informazione e trasparenza, anche dalle Autorità pubbliche. Ma anche su questo i nostri sindaci latitano.
Potere al Popolo ritiene che occorra una visione innovativa di breve e di lungo periodo. Nell’immediato è indispensabile che gli enti locali riprendano ad esercitare il loro potere di stimolo e di controllo e che gli utenti possano avere voce in capitolo. Si deve superare l’attuale monopolio con l’assegnazione delle tratte di navigazione anche a compagnie concorrenti, concedendo alle stesse un numero di corse idoneo a garantire un’adeguata remunerazione, con precisi impegni in termini di mantenimento del servizio nel periodo invernale e riguardo ai livelli di sicurezza. Nel medio – lungo periodo sarà necessaria la creazione di una compagnia di navigazione pubblica utilizzando anche le risorse finanziare spese ogni anno dalla Regione Toscana. Molto spesso i politici parlano di “mobilità” e “continuità territoriale”, ma è necessario che alle parole seguano gli atti e gli interventi concreti.