Le premesse storico-politiche del M5S risalgono al 14 settembre del 2002, quando il Movimento dei “Girotondi della Libertà” portava in piazza S. Giovanni alcune centinaia di migliaia di cittadini accomunati dalla voglia di attivismo civile, dissidenti dei partiti di sinistra allora federati nell’Ulivo, che aveva appena perso le elezioni contro Il Partito della/e Libertà. Senza una referenza politica, quei cittadini aggregati da intellettuali ed artisti famosi erano riusciti ad auto-organizzarsi andando in piazza con la volontà di imporre all’agenda del Governo Berlusconi la questione morale (contro la legge Cirami una delle tante norme ad personam), la riforma della RAI e la riforma Moratti della scuola (il peggio sarebbe venuto dopo da sinistra e da destra con il duo Fioroni-Gelmini).
Questo movimento denominato dei “Girotondi” era una chiara risposta alla crisi della politica iniziata nella prima repubblica con il Craxismo, che aveva avviato ufficialmente l' inciucio di governo attraverso la staffetta Craxi-De Mita, con arrogante e protervia noncuranza della volontà degli elettori.
Vale citare l’analisi politica di P.F. Arcais pubblicata in un supplemento della rivista Micrormega di cui era direttore “...una forma morbosa e virulenta di degenerazione grave della cosa pubblica… ad opera di una dispiegata partitocrazia sparitocratica, che ha al suo centro la figura del politico di mestiere….Oggi la democrazia parlamentare è da reinventare arginando il populismo berlusconiano, caratterizzato da un governo videocratico dell’annuncio sensazionalista …. Questa nuova democrazia dovrà prevedere una prassi che riequilibri il politico di professione con il cittadino attivo...”(D’Arcais P.F., 2002, Micromega). Quella protesta civica, auto-organizzata ed inascoltata, si concluse con un nulla di fatto ed ebbe il risultato paradossale di una inusuale durata del governo Berlusconi ( 2001-2005), che fu uno dei più longevi della storia della repubblica.
Questa denuncia di mal costume è stata terribilmente predittiva se si considera che la politica nel primo decennio del millennio (2000 – 2010) è sconvolta da costanti episodi di corruzione e di concussione:
l’Expot di Milano, il Moses di Venezia, il terremoto dell’Aquila, il comune corrotto di Roma, gli scandali dell'uso del finanziamento pubblico dei partiti ed altri episodi di corruzione di un elenco molto lungo che si aggiorna di anno in anno. In tutti i livelli del governo della repubblica procede inarrestabile una deriva democratica ed istituzionale ed all'elettore non basta più “votare turandosi il naso”. La crisi di rappresentanza politica che aveva debuttato nella sinistra oramai coinvolge gli elettori di centro ed anche quelli della destra storica:
“ ….appare inarrestabile il processo di trasformazione della politica in mestiere di affari e di potere, privatizzata da interessi di casta e sottratta alla generalità dei cittadini, distante dalle piazze, sequestrata nei palazzi da “intoccabili” in un percorso deciso di deriva verso l’eclissi della democrazia” (Stella G.A. e Rizzo S., 2007).
Nel 2009 nasce il M5S nasce nelle piazze fra la gente (i “Vaffa-day” ) e molti ex “girondini” si rianimano. Il vero anno di nascita sarebbe il 2005, quando vede la luce il blog di Grillo. Il successo dei primi VDay (2007 e 2008) dimostra che Grillo ha un potere mediatico e politico enorme di aggregare una platea di diverso orientamento, ma accomunata da una forte volontà di opposizione e di protesta verso una politica di mestiere nepotistia, corrotta e sottomessa ai poteri finanziari ed agli interessi delle lobbies. Il Movimento di Beppe Grillo dal suo palco si replica nelle strade, in tanti gazebi di informazione e flash-mob di propaganda. Attraverso la sapiente regia di G. Casaleggio si moltiplica esponenzialmente nel Web attraverso migliaia di Meet-Up, fino a dilagare nei media (Facebook, whatsapp, twitter ed altri) in innumerevoli profili e gruppi di attivisti simpatizzanti.
Nel novembre del 2011 la dimissione forzata di Berlusconi viene imposta dal Presidente della Repubblica (da allora “RE Giorgio Napolitano”), colluso con i poteri finanziari europei. La sua rimozione forzata di fatto ha preceduto di qualche mese quello che sarebbe accaduto in seguto alla sua condanna per frode fiscale, (sentenza del 2012 e confermata in cassazione nel 2013), con conseguente applicazione della legge Severino, che di fatto lo avrebbe reso incandidabile fino al 2019. Così si spiega il tacito assenzo e la flebile protesta di un Presidente del Consiglio, che pur eletto con il favore popolare, era ben consapevole che sarebbe poi stato destituito nell'arco di pochi mesi, reo di frode fiscale. I governi di “Re Giorgio” che sono seguiti, Monti-Letta–Renzi-Gentiloni (ed il prossimo Genzusconi = Gentiloni e berlusconi ) sono le ombre evidenti della eclissi della democrazia del voto popolare, sostituita dal trasversale consenso verticistico, già definito “inciucio di governo” o patto del Nazzareno fra Berlusconi e Renzi.
Oggi il M5S è l'unico soggetto politico che rianima la fiducia e la speranza degli elettori, raccoglendo la protesta di tanti cittadini verso il malaffare dei politicanti di mestiere, consolidando un consenso popolare in costante ed ineluttabile crescita. Livorno, Torino, Roma e Parma possono rappresentare una rassegna senza dubbio non esaustiva dei tanti aspetti del movimento, anche contraddittori. In aggiunta si potrebbe dibattere dello Statuto e delle Parlamentarie, che rappresentano tentativi grezzi di e-democrazia per l' organizzazione e la gestione delle candidature di un grande movimento rivoluzionario e popolare, il più grande dal dopoguerra e paragonabile solamente al PCI di Berlinguer.
I giornalisti mezzi busti della carta stampata e della Tv di regime si impegnano alla “caccia al grillino scemo, impreparato e disonesto”. Il Cavaliere degli Impresentabili non perde occasione di lanciare il suo leit motiv della propaganda anti M5S: “inesperti che non hanno mai lavorato...” ed a lui fa eco il suo solidale di inciucio, il Bugiardo di Rignano. E' vero che alcuni grillini non hanno mai lavorato, come ad esempio Gennaro Migliori del PD e Salvini Matteo della lega, oppure come i nati già ricchi di nepotistica esperienza, Boschi nata membro di comitati di gestione oppure “la figlia” Bernini A., come papà a trent'anni già docente universitaria e poi politica vestale berlusconiana. L'elenco dei “nati eperti che oggi sono politici di mestiere” sarebbe molto lungo e noioso.
Professionisti ed imprenditori con una maniacale e quotidiana (nevrotiva) attenzione a tutte le gaffe di Di Maio, come scimmie ammaestrate partecipano corali sui giornali e sui media al mantra della propaganda anti M5S: ...anti democratici, seguaci di un comico, solidali con “soggetti sbarbatelli della politica e senza reddito”, incapaci del “miracolo romano” di trasformare “la grade monnezza in grande bellezza”. Tutti questi denigratori del Movimento, che hanno fatto torto alla loro memoria misconoscendo le corruttele degli ultimi decenni, la politica dei “nani e delle ballerine” e l'esercizo del voto “turandosi il naso”, questi insalvabili idolatri del Cavaliere degli Impresentabili e del Bugiardo di Rignano non perdono occasione per raccontarsi la loro parziale verità e scambiarsi reciproci consensi.
Simpatizzanti ed attivisti del Movimento a ragione spesso sono protagonisti di sfoghi mediatici della discutibile scelta della candidature, della rabbia e della delusione per i troppi attivisti di valore esclusi dai loro territori e della disonestà di una minoranza di parlamentari (forse assillati da bollette, assegni di mantenimento, mutuo ed umana avidità) che non hanno versato la loro quota al fondo statale per il finanziamento delle piccole e medie imprese. Inoltre un maccartismo a cinque stelle ha creato un clima di caccia alle streghe all'interno del Movimento con stigmatizzazioni sommarie ed immotivate. Essere iscritto al M5S non configura angeli immacolati armati di spada ma semplicemente persone senza pendenze penali, che condividono il Programma Politico, con la facoltà dell'esercizio critico e con la voglia di fare il meglio per il proprio Paese.
Non è il momento per le critiche lecite e/o per avviare una necessaria ri-organizzazione territoriale e nazionale che è nel destino prossimo del Movimento Nazionale. Vedo questa fase di cambiamento come un appuntamento ineludibile e magari da avviare nella fase post elettorale, quando dovremo ancora subire “nuovi governi del Presidente che si succederanno con mandati di scopo definiti”. A questo proposito i sondaggi sono unanimi nell'individuare tre vincenti elettorali: Il M5S oltre il 30 %, la Lega oltre il 15 % e Liberi ed Uguali oltre il 6%...e così nessun governo eletto potrà essere concretizzabile. Prepariamoci ad una battaglia politica senza escusione di colpi.
Intanto ai numerosi amici, conoscenti e solidali attivisti del movimento, che in incontri occasionali e non mi chiedono “perchè votare il M5S oppure perchè votare alcuni candidati sconosciuti ed attivisti dell'ultima ora”, rispondo una decisa esortazione a votare il Movimento senza preferenze per almeno tre buoni motivi:
1) Voterò il M5S per la mia delusione relativa agli ultimi ventanni di politiche colluse con i poteri della finanza e delle banche;
2)Voterò il M5S per mandare a casa i politicanti di mestiere ed i familisti della gestione della Cosa Pubblica.
3)Voterò il M5S per contrastare il tentativo (trans-nazionale) di eludere la Costituzione e la Democrazia Parlamentare Elettiva.
Infine un appello ai delusi, ai sospesi ed agli attivisti storici ingiustamente esclusi. Accomunarsi al voto del “M5S senza preferenze” e dichiarare una generale disponibilità ad una futura partecipazione organizzata di una fase costituente “dal basso” per un futuro popolare, democratico e trasparente del Movimento.
Buon voto 5 Stelle a tutti.
Claudio Coscarella