Abbiamo letto con attenzione le reazioni della società TOREMAR e dei Sindacati alla nostra lettera , rivolta soprattutto all'Assessore Ceccobao della Regione Toscana.
Nei giorni precedenti sulla stampa si parlava di possibile fallimento per l’ex compagnia pubblica ed in un normale regime di concorrenza l’aumento dei prezzi spesso non risolve i fattori di rischio.
Chiariamo che nessuno vuole licenziare dipendenti TOREMAR, anzi concordiamo con quanto dichiarato da Achille Onorato che identifica il personale come il primo valore di un azienda e dunque sempre da difendere e tutelare.
E' vero: è semplicistico affrontare il problema scaricando sulle parte debole, i lavoratori, le disfunzioni delle normative che mettono anche in difficoltà la stessa TOREMAR. Ma riteniamo altrettanto semplicistico agire con aumenti tariffari alle carenze e agli appesantimenti delle stesse normative; in questo modo ogni aumento che incide sul trasporto marittimo dovrebbe nel tempo essere ricoperto dagli aumenti tariffari????? No!!! Noi non crediamo che sia o debba essere l'unica soluzione.
Condividiamo sulle azioni e le proposte che i Sindacati avanzano per la continuità dei trasporti elbani e comprendiamo anche lo sfogo degli stessi, ma la forma ci è parsa davvero fuori luogo.
Sicuramente il gravissimo momento che attraversa il paese ed in particolar modo il nostro territorio, non aiuta nessuno di noi a giudicare e ragionare in maniera serena sulle tante problematiche che abbiamo da affrontare.
Riteniamo che ognuno su questa vicenda, anche noi, senta il dovere, per il bene comune dell'Isola, di abbassare i toni e concentrarsi tutti sulle azioni che comunemente possono essere messe in campo.
Al centro della discussione occorre mettere i rischi reali per un territorio che impiega decine di migliaia di addetti nel turismo ed in molteplici attività economiche, compreso quella marittima, da tempo bersagliati dai colpi della crisi, per i quali anche il minimo aumento dei costi dei collegamenti aggraverebbe in modo irreversibile la sopravvivenza delle aziende e dei lavoratori.
Per questo ci auguriamo quanto prima una riconvocazione dell'Osservatorio per la continuità territoriale per valutare attentamente e adeguatamente, con le Istituzioni, la situazione , facendo cessare l’attuale condizione di disparità che le attività economiche dell’Isola devono fronteggiare da anni con le proprie forze rispetto alla concorrenza continentale o di altre località turistiche.