C’è qualcosa che non convince nelle ripetute dichiarazioni critiche degli ecodem e di altri sulla esclusione dalle liste dei due senatori Ferrante e Della Seta. E’ certo legittimo considerare l’esclusione un fatto negativo. Non convince invece attribuirla ad una sorta di ‘vendetta’ politica perché i due avevano sostenuto Renzi. Vigni e gli altri non possono dimenticare che le critiche ai nostri due senatori e agli stessi ecodem sono iniziate assai prima del confronto Bersani –Renzi. Sono iniziate chiaramente già nel 2011 quando al Senato essi sostennero a spada tra un brutto testo di legge che stravolgeva la legge 394 e hanno riconfermato questo grave errore recentemente e se possibile peggiorarlo. Tanto è vero che grazie anche ai nostri senatori la nuova Camera erediterà un testo che espelle le regioni e gli enti enti locali da qualsiasi competenza sulle aree protette marine. Qui Renzi non c’entra né punto né poco e ancor meno c’entrano le chiacchere su possibili deleghe al Sel dei problemi ambientali che nella carta d’intenti ci sono.
Per capirci e non fare i furbi il testo di cui si parla e che porta la firma dei nostri senatori e il sostegno -e in ogni caso il silenzio degli ecodem- stabilisce modificando la legge 394 che nei tratti di mare prospicienti alle coste regionali quindi -tanto per intenderci- nelle regioni della Toscana, della Liguria e della Sardegna che fanno parte del santuario dei cetacei le regioni non potranno più occuparsi delle aree protette marine. E chi lo fatto applicando la legge istituendone di proprie a Portovenere se le vedrà sottrarre dal ministero che deciderà poi cosa farne. Questa è la brillante risposta per rilanciare le aree protette marine che il ministero ha reso agonizzanti. E se questo è l’aspetto più scandaloso della legge non è da meno l’idea che i parchi possono sostenere e ospitare attività che fanno danni all’ambiente puchè si paghi tassa per ‘riparare’ i danni. Ecco un’altra brillante idea del testo che secondo Vigni dovrebbe essere premiata con la riconferma di chi ci ha messo la firma.
E se qualcuno poi vuol davvero capire un po’ meglio le cose senza avventurarsi in azzardate ricostruzioni di congiure fasulle può andare su alcuni siti del Pd nazionale dove può trovare più di qualche indizio sulla piega presa su questi problemi anni fa per responsabilità anche degli ecodem che sulle questioni più controverse e gravi che hanno suscitato vivaci critiche anche in gran parte dell’associazionismo ambientalista hanno spesso preferito darsi alla macchia o –peggio- fare romanzine a chi considerò e considera queste scelte profondamente sbagliate.