Dal dibattito sui social si è scoperto che, per chissà per quali misteriose ragioni, il diritto all'esenzione della tassa di sbarco è tenuto nascosto ai legittimi titolari, in particolare ai proprietari delle seconde case e loro familiari, i quali già pagano fior di tributi locali.
Sarebbe opportuno che la gestione Gat e i Comuni associati, oltre a farne un uso consono, provvedessero alla massima pubblicità, ne sollecitassero il tam tam alle compagnie di navigazione, alle autorità portuali e alle biglietterie, e decidessero di riconoscere una vera autocertificazione senza complicazioni burocratiche.
Inoltre, si dovrebbe evitare che nei siti delle flotte elbane si obbligasse ingiustamente ad acquisti e prenotazioni di biglietti a tariffe comprensive della tassa di sbarco anche chi ne è esente.
A forza di giochetti furbastri e di rincari a ruota libera (da 1 euro a 5 in 4 anni), i vampiri della tassa di sbarco finiranno per dissanguare il turismo elbano.
Romano Bartoloni