Salta l'ipotizzata firma del 27 aprile con l'assessore regionale Stefania Saccardi del piano sanitario per l'Elba.
I Sindaci elbani (o loro delegati) si rivedranno l'11 maggio per tentare di ricucire le differenze di valutazione sul piano sanitario che, da tempo circolanti sotto forma di prese di posizione, si sono puntualmente ripresentate martedì pomeriggio nella sala riunioni degli uffici ASL, assenti i Comuni di Rio e Campo.
Oggetto del contendere il nuovo piano per la salute all'Elba e portato avanti a spada tratta dal Sindaco Ferrari, il quale ripete come un mantra che tale documento è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci lo scorso anno (evidentemente con qualche assenza poi non coinvolta); il problema è però che tale piano, frutto della revisione dei Patti Territoriali sulla sanità strappato nel 2012, da molti, viene interpretato come un cedimento che dequalifica i servizi all'Elba.
Ma cos'è successo nella riunione a porte chiuse, con la stampa e Comitati per la sanità fuori dall'uscio della riunione e che da un anno aspettano di essere coinvolti da Ferrari per dare il proprio contributo al programma?
E' accaduto che la richiesta di rinviare l'incontro con l'ass.re Saccardi, in modo da avere tempo per modificare e integrare la proposta da presentarle, è stata messa ai voti, richiesta avanzata da Capoliveri, Porto Azzurro e le due Marciana, è stata respinta da Portoferraio. A quel punto il Sindaco Barbetti se n'è andato considerando chiusa la riunione ed addossando ogni responsabilità futura al collega Ferrari (la cosa curiosa è che le percentuali di rappresentanza basate sulla popolazione di ogni Comune, secondo l'ultimo censimento del 2011, danno una leggera maggioranza - 37,47 a 37,14 - ai quattro Comuni anzichè a Portoferraio, ndr).
Alla fine, in ogni caso, ciò che non è entrato dalla porta con il voto (il rinvio) ha fatto capolino dalla finestra, tant'è che la tregua, come succede sempre in questi casi, si è materializzata in un rinvio.
All'uscita, Ferrari si è impegnato di persona con i Comitati (composti anche da ex medici che ben conoscono la specifica situazione elbana e il contesto livornese) per incontrarli dopo il 1° maggio e, francamente, sembra questa l'ultima chance per superare uno stallo tutto elbano acquisendo anche un alleato importante nel confronto con la Regione (come successe nel 2012).
Sullo sfondo la sensazione che a contare siano soprattutto i rapporti politici dei singoli territori con il potere regionale, tali per cui magari non si riesce a chiudere un servizio doppio e sottodimensionato presente in uno di due ospedali vicini sulla costa, tirando poi di conseguenza la coperta corta a scoprire i servizi elbani ai quali non può bastare il pur importante Dio Elicottero.
CR