Così l'Assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, venerdì all'Elba accompagnata da Mauro Maccari, Direttore Sanitario dell azienda USL Toscana Nord Ovest e dal Consigliere regionale PD Gianni Anselmi.
In sostanza, quando ci sarà una posizione unitaria dei Sindaci elbani si apparecchierà anche il tavolo di confronto con la Regione, ma intanto non è che si può fermare ad aspettare.
Conferenza stampa con anche la dirigenza sanitaria locale, il Direttore Zona Distretto Elba, Dr. Gianni Donigaglia e il Dr. Bruno Graziano, responsabile nel presidio ospedaliero.
Leitmotiv degli interventi il ribadire che l'obbiettivo dell'Azienda è quello di “garantire la massima qualità”, la difesa del fatto che, con l'Azienda più ampia, si sia potuto contare su di una platea più vasta di medici con ottima casistica e specializzandi (anche dalla Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa) da far turnare sull'Elba, sottolineando come queste professionalità svolgano di fatto anche un'azione formativa per il personale infermieristico. Rivendicate quindi le scelte - attuate e da attuare - per avere una chirurgia H24 (anche senza primario stanziale), per coprire le professionalità mancanti, per dotarsi entro l'estate 2019 del nuovo Pronto Soccorso; in sostanza, “la rete garantisce l'ospedale di Portoferraio, l'esatto contrario di chi la vede come rischio di vedersi sottrarre servizi”.
Rassicurazioni sono avvenute anche sul versante di ulteriori luoghi di atterraggio per l'elicottero (tra cui l'aeroporto), nonché per l'imminente dotazione di visori notturni per il Pegaso.
Alla Casa della salute inaugurata a Rio, si aggiungerà quella in gestazione a Campo, così come (Dr. Donigaglia) funzionano bene una serie di servizi importanti come l'assistenza domiciliare integrata, l'Ospedale di Comunità (http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/3341-ospedale-di-comunit%C3%A0-all%E2%80%99elba-una-partenza-sprint) e le Cure palliative.
La 'mission' del presidio ospedaliero autonomo di Portoferraio, ha sintetizzato il Dr. Bruno Graziano, si riassume in due azioni decisive: garantire l'emergenza-urgenza ed evitare sempre più la mobilità sanitaria per i pazienti anziani, attrezzandoci per eseguire in loco interventi di routine (es. la cataratta o il femore, ndr). Richiamata anche la Legge regionale 46 del 2013 (Dibattito pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali), legge il cui 1° articolo sancisce come obiettivo “contribuire a rinnovare la democrazia e le sue istituzioni integrando la loro azione con pratiche, processi e strumenti di democrazia partecipativa”, e concorrere in tal modo alla creazione di “una più elevata coesione sociale, attraverso la diffusione della cultura della partecipazione e la valorizzazione di tutte le forme di impegno civico, dei saperi e delle competenze diffuse nella società”. Un obiettivo che nell'ultimo anno i Comuni elbani sembrano aver mancato, non coinvolgendo quei Comitati elbani per la sanità che pure, negli anni passati, avevano responsabilmente collaborato con le istituzioni locali nella stesura dei programmi sanitari.
CR