Il Consiglio Comunale di mercoledì pomeriggio è iniziato (40 min dopo le previste ore 16) con l'annuncio, da parte del Presidente dell'Assemblea, delle dimissioni del consigliere Riccardo Nurra da tutte le cariche istituzionali e politiche ricoperte, quella di capogruppo di maggioranza e quelle di componenete le Commissioni consiliari, compresa quella urbanistica di cui era Presidente.
Opposizioni compatte, poi, nel votare contro il piano delle alienazioni, necessario secondo 'Viviamo Portoferraio” del Sindaco Ferrari (silente durante tutto il Consiglio), per finanziare in particolare la manutenzione di numerosi edifici pubblici; gli strali del gruppo PD e di Luisa Brandi e Alessia del Torto del Gruppo 'Cambiare in Comune', in particolare, si sono concentrati sull'"assurdità" di vendere i tre piani dell'ex posta in pieno centro storico, invece di destinare il piano terra ad attività capaci di animare la città e gli appartamenti superiori alle accresciute emergenze abitative. Una svendita a trattativa privata, tra l'altro, chiosa la dichiarazione di voto del PD, poichè il prezzo fissato a soli 822 euro al mq è la metà delle valutazioni di mercato. Ma non sono state solo le opposizioni ad avere dubbi sull'operazione: non è parsa casuale infatti l'assenza dell'assessore Angelo Del Mastro, che solo un mese fa aveva dichiarato come destinazione dell'edificio quella di un museo naturalistico e del mare, mentre il consigliere Tamagni è uscito al momento del voto, non essendo riuscito ad ottenere una sospensione per chiedere chiarimenti in separata sede.
Sotto accusa, da parte del gruppo PD, anche la procedure di vendita, ritenuta in violazione dell'art. 6 del regolamento comunale che disciplina le alienazioni, e che prevede come la trattativa privata “debba essere condotta in modo che tutti i potenziali interessati siano messi al corrente” e che “l'offerta va presentata in busta chiusa entro il termine e le modalità predeterminate nell'avviso pubblico”.
Lo stesso avanzo-monstre di amministrazione di EURO 8.453.308 al 31 dicembre 2017 (somme per la metà vincolate) renderebbe infine evidente come la ragione della svendita non parrebbe quella di risanare le casse comunali.
Sulla base del parere del revisore dei conti (arrivato in giornata alle ore 13), oggetto di una sospensione del Consiglio, è stato poi approvato il bilancio preventivo con i soli voti di maggioranza, riunitasi di nuovo in separata sede verso le ore 20 per discussioni interne sulla decisione di inserire nell'elenco dei beni in vendita anche l'intero palazzo ex OMNI.
CR