Presidente ROSSI
Mi permetto di disturbarla in un momento cruciale della campagna elettorale ma le esigenza delle persone, in particolar modo quelle con problemi di deambulazioni, sono primarie e come tale devono essere trattate con un certo riguardo.
Nel lontano 28 agosto 2012 le scrissi per segnalare che il fermo dell’ascensore per raggiungere l’ospedale produceva enormi difficoltà a chi doveva recarsi nella struttura ospedaliera di Portoferraio. Stessa lettera la indirizzai anche al direttore generale dell’ASL6 di Livorno. Il 24 settembre Lei rispose: “la valutazione in merito alla funzionalità in sicurezza dell’ascensore in questione, sono in avanzato stato di completamento, resta solo da definire alcuni passaggi; per quanto riguarda il disagio legato al momentaneo fuori uso dell’ascensore, è stato previsto un percorso alternativo che permette ai diversamente abili che possono arrivare COL PROPRIO MEZZO fino all’ingresso alla rampa di discesa del pronto soccorso”
A oggi l’ascensore è sempre fermo e in questi mesi non ha subìto nessun intervento o manutenzione straordinaria idonea alla ripresa del servizio. Per ciò che riguarda il percorso alternativo, la maggior parte delle persone che si recano all’ospedale compreso i diversamente abili molti dei quali arriva con mezzi pubblici proprio perché sono diversamente abili, lasciano la vettura nel parcheggio sottostante avventurandosi sulla faticosa scala. Questo avviene perché la corsia da Lei decantata come eventualità, è occupata da ambulanze che per la chiusura assurda e ingiustificata della piazzola di nuova costruzione antistante al pronto soccorso, intasano qualsiasi via di entrata e uscita della zona. Molte volte le ambulanze si vedono costrette a scaricare i pazienti barellati nelle due discese confluenti al piazzale sfiorando sempre la tragedia in caso di abbandono fortuito del carrello portabarella. (siamo in grado di procurare molte foto).
Al mattino tra ambulanze e vetture di soccorso, si contano decine di mezzi a intasare sia l’entrata sia l’uscita dell’ospedale causa la piazzola transennata.
A fronte degli impegni da Lei non mantenuti e della poco sensibilità dell’Azienda Sanitaria nei confronti di chi si deve recare in ospedale pur avendo gravi problemi motori, La informo che se non saranno presi provvedimenti per la ripresa immediata del servizio dell’ascensore esterno o per mettere in atto quell’alternativa più volte suggerita all’Azienda a al direttore Tamberi di attivare un servizio alternativo mediante una vettura navetta che dalle 7 del mattino fino alle 13,00 copra il tratto che va dalla palazzina USL fino all’ingresso dell’ospedale (mt. 300), saremo costretti, noi dei comitati pro-sanità, a un presidio con occupazione senza termine delle scale di accesso al nosocomio fino a quando non si avrà l’ascensore o la vettura navetta. Se siamo stati in grado in pochi giorni di portare più di 7.000 persone a manifestare, Le possiamo garantire che in poche ore porteremo centinaia di esseri umani indignati a presidiare le entrate dell’ospedale anche alla presenza della forza pubblica. Molta gente è pronta a farlo.
Francesco Semeraro