Le tre tornate elettorali che ci aspettano rischiano di farci perdere di vista il tema cruciale della primavera elbana: quello del referendum per il Comune Unico.E con esso i temi fondamentali del futuro di quest'isola che - finito l'ennesimo gioco della campagna elettorale nel quale scomparira' anche il proposito di un'azione unitaria - rischiano di lasciare il posto alla presa d'atto che la nostra condizione insulare rimarra' un limite che non ci consentira' mai non solo una vita dignitosa ma neppure una battaglia per lo sviluppo degna di questo nome. E' evidente che in un'economia che e' sempre piu' una guerra per la sopravvivenza dei singoli territori non sara' il comune unico a rendere vincente un'isola spogliata dei propri servizi essenziali e che - se e' vero che al peggio non c'e` mai fine - di certo dalla scomparsa della Comunita` Montana passando per la centralizzazione della sanita` non sa cosa altro aspettarsi. Non si puo`pretendere un cambio di passo, un progetto unitario, una razionalizzazione della sua organizzazione senza dare agli elbani la garanzia che i loro sforzi potranno dedicarsi a far crescere la propria comunita` senza disperdere energie a rincorrere cio`che avevamo e che ancora ci spetta: un ospedale, un tribunale, quei servizi senza i quali non ci sono gli strumenti per affrontare la partita del futuro. Rilancio dunque l'appello fatto ormai da mesi insieme ad altri amici che rappresentano visioni e posizioni politiche diverse tra loro ma sono convinti che serva un tavolo tecnico -politico che unitariamente chieda concrete garanzie su quello statuto speciale a cui si lega il nostro destino e soprattutto serve una posizione della Regione Toscana che aggiunga alla legge per la semplificazione istituzionale il capitolo "Statuto Speciale dell'Isola d'Elba". Non chiedeteci un altro salto nel buio.