Tranne qualche furtarello in ville disabitate di inverno, non risulta che la malavita o più terra terra la microcriminalità colpiscano con accanimento il territorio di Marciana. Ciononostante, manifestando una particolare cura per la difesa del territorio da ogni possibile insorgere di minaccia malavitosa, il Comune ha deciso di aderire al “patto nazionale per la attuazione della sicurezza urbana” basato sulla videosorveglianza. Come preannunciato, per realizzare il progetto dei controlli tv, confida di ottenere 70 mila euro dal Fondo ministeriale di 37 milioni messo a disposizione degli enti locali per “prevenire e contrastare fenomeni di criminalità diffusa e predatoria”. Purtroppo, non bastano le buone intenzioni ma occorrono dei requisiti ben precisi per bussare alle casse dello Stato. In base al decreto del 31 gennaio 2018 e successivi regolamenti, Marciana deve provare di essere un obiettivo della criminalità, documentando l’entita’ delle azioni delittuose subite nell’anno precedente. Il bando nazionale non ammette deroghe perché richiede un punteggio a scalare delle violenze criminali compiute nel comprensorio.
A meno di tirare fuori dai cassetti dati sconosciuti alle forze dell’ordine locali ma forse noti ai servizi segreti, sarà assai difficile che il Comune possa ottenere il nullaosta per ricevere un pronto soccorso dallo Stato. Da queste parti, l’ultimo fatto di cronaca di rilevanza nazionale risale al lontano Ferragosto del 1980 quando le bombe distrussero i trasmettitori sul monte Capanne.
Nella attesa dell’ultima parola di Roma, la sindaca Anna Bulgaresi rassicura la cittadinanza sui vantaggi della operazione tecnologica che “è ormai un modus operandi” in chiave di sicurezza, pur riconoscendone la invasività con il “non sarei mai voluta arrivare a questo punto perché il controllo del territorio comporta anche il fatto di non sentirsi liberi”. Pronto comunque il progetto che prevede telecamere e varchi elettronici nelle strade e nelle piazza di Marciana e nelle principali località turistiche di Procchio, Sant’Andrea e Patresi.
Romano Bartoloni