Ho seguito con un certo interesse il “botta e risposta” che si è scatenato sulla richiesta fatta dal Sindaco di Piombino Giuliani al Ministro dei trasporti di poter istituire una nuova tassa comunale, quella di imbarco.
Secondo Giuliani quella tassa dovrebbe costituire una sorta di risarcimento per le spese che sostiene la Sua Amministrazione e per i danni che subisce la Sua città, allorquando le operazioni di imbarco sul porto non avvengono regolarmente a causa di un guasto ad un traghetto o per proibitive condizioni del mare. Alle reazioni, non certo leggere e talora un po’ scomposte degli Amministratori e della Associazione albergatori elbani, il Sindaco ha risposto con una intervista al Tirreno dove si dichiara disponibile a far tacere ogni polemica e a creare un positivo “clima di collaborazione”. Bene, ma per fare che cosa? Per sostenere la richiesta che ha fatto al Ministero o per cercare davvero di rimediare, almeno in parte, al caos sul porto e nella viabilità di accesso?
Ha ragione il Sindaco di Piombino quando dice che la realizzazione della strada statale 398, “non risolverà tutti i problemi”. Ma neppure l’istituzione della tassa di imbarco potrà risolverli. Servirà solo a risarcire il Suo Comune,a consentirgli, come lui stesso dice, di “intascare” qualcosa. Giuliani, tra l’altro, si è dimenticato che chi prende un traghetto, a piedi o con l’auto, già paga “un obolo” per l’imbarco alla Autorità portuale. E dunque l’auspicata collaborazione tra tutte le Autorità e le Amministrazioni pubbliche competenti, tra cui la Regione Toscana, dovrà individuare soluzioni diverse, più efficaci per eliminare, per quanto possibile, la congestione del traffico. Forse sarebbe sacrosanto cominciare a pensare ad un progetto che preveda di dotare il porto di Piombino ( e quello di Portoferraio ), di strutture e servizi che possano accrescerne e migliorare la capacità di accoglienza. Forse per evitare o, per lo meno, ridurre drasticamente le lunghe fila di auto e gli inevitabili disagi di chi deve arrivare all’Elba, può essere opportuno realizzare nuovi parcheggi, anche a più piani; garantire la presenza di personale per l’assistenza alle persone; ampliare gli spazi destinati a sale di attesa; creare aree di verde attrezzato; installare sulle banchine pensiline che possano evitare di “cuocere” sotto il sole. Sono solo alcuni esempi di quello che penso sarebbe opportuno fare. Un progetto da realizzare in più anni con finanziamenti, soprattutto, della Autorità portuale e della Regione ( il porto di Piombino è regionale), ma anche dei Comuni di Piombino, Portoferraio e Rio. E non dovrebbe mancare il sostegno dei privati come l’Associazione albergatori e le Compagnie di navigazione.