Quasi un successo dell’estate marinese l’operazione sicurezza in videosorveglianza con una fitta rete di telecamere a caccia di fotogrammi inquietanti in ogni angolo del paese. Nulla sfugge all’occhio digitale sempre vigile e in guardia nell’interesse della tranquillità della gente, però si rischia di vanificarne gli effetti e di andare incontro a ricorsi e contestazioni in serie.
Questo perché la campagna di controlli a tappeto coccola e protegge ma spia troppo indiscreta, non è sorretta da adeguata segnaletica informativa, perché le immagini non possono essere catturate di nascosto o a tradimento, bensì alla luce del sole o dei lampioni con tanto di pubblico avviso. Sia la legge sulla privacy sia il regolamento comunale sulla disciplina dei controlli elettronici obbligano di esporre cartelli/manifesti “nelle strade e nelle piazze in cui sono posizionate le telecamere” con la scritta “Polizia municipale - Comune di Marciana Marina - area videosorvegliata”. Che allo stato si intravede a mala pena soltanto un mini cartello fra gli alberi di piazza della Vittoria.
Come preannunciato dal Comune fin dallo scorso aprile, lo scopo della operazione è quello importante di garantire una maggiore sicurezza nel paese, di scoraggiare la microcriminalità con misure preventive e repressive, nonché di assicurare il rispetto del Codice stradale tramite il controllo TV dei veicoli in transito. Senza gli altolà scritti nero su bianco, sanzioni e multe potrebbero perdere valore ed efficacia, ed essere annullate. Forse si è ancora in tempo a rimediare a una imprevidente lacuna e mettersi alla pari con le regole del sistema nazionale di videoregistrazione.
Romano Bartoloni