Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale l’atto che porrà all’attenzione del nuovo Governo e Parlamento le istanze delle piccole isole
Un patto tra Comuni, Regioni e Stato affinché il nuovo Governo e il nuovo Parlamento recepiscano le profonde difficoltà sociali che vivono le isole minori e ne facciano proprie le istanze. E’ quanto approvato, all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Isola del Giglio che, di fatto, ha dato mandato, con questo atto, all’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori di rappresentarla a livello nazionale individuando come linee guida i testi in itinere della riforma dei fondi strutturali che hanno individuato nei patti territoriali di sviluppo gli strumenti attuatori delle politiche.
«Le isole minori – ha spiegato il Sindaco Sergio Ortelli - da più di dieci anni si sono date l’obiettivo di valorizzare le loro peculiarità e di trasformare le debolezze in punti di forza. Un’azione integrata tra Comuni, Regioni e Stato che possa rappresentare un percorso innovativo ed anticipare i principi contenuti nel titolo V della Costituzione. I diritti alla scuola, alla sanità, al sociale ed alla mobilità non sono garantiti nella stessa misura dei cittadini della terraferma. – ha aggiunto Ortelli. Quindi, queste aree necessitano di soluzioni e di interventi mirati e pesati in modo diverso da quello delle aree non insulari».
Lo strumento dei patti territoriali I patti territoriali, in questa direzione, rappresentano strumenti che consentono di prevedere strategie di sviluppo locale, investimenti territoriali e quelle iniziative per tutte le criticità di cui le isole soffrono. Con il patto, i soggetti sottoscrittori si impegnano a dare attuazione a provvedimenti amministrativi e legislativi. In particolare chiedono di arrivare all’approvazione in tempi rapidi, di una legge quadro sulle isole minori italiane, che costituisca la cornice in cui siano trattati tutti i temi peculiari delle isole ad iniziare dalla scuola, sanità, trasporti ed altri servizi essenziali per garantire la piena attuazione della parità di trattamento anche ai cittadini insulari.
Equità fiscale: I Comuni delle isole minori chiedono che il modello di fiscalità delle regioni a statuto speciale e di quelle a statuto ordinario sia uniformato ed allineato alle soluzioni più avanzate e sperimentali che si possano attuare nei due regimi costituzionali. Chiedono inoltre che, da subito, nell’elaborazione dei costi standard dei servizi essenziali si tengano presenti le peculiari realtà socio economiche, il deficit di infrastrutture materiali ed immateriali, la carente attuazione dei diritti delle persone conseguenti alla loro collocazione insulare.
Attenuare il Patto di stabilità Con il patto territoriale: le isole minori chiedono di attenuare la rigidità del Patto di stabilità e chiedono di spendere - come in passato - una percentuale dei residui passivi in giacenza presso i bilanci dei Comuni.
Perequazione infrastrutturale e fondo specifico: Le isole minori, infatti, rientrano nelle aree candidate a fruire della perequazione infrastrutturale della legge 42/2009 che richiama specificatamente le isole come realtà che necessitano di parametri oggettivi per la misurazione del divario di sviluppo economico. Infine la conferma dello stanziamento di uno specifico fondo ed allocare anche le eventuali revoche del fondo 2008-2009 presso il Ministero delle politiche di coesione e sviluppo territoriale perché strettamente correlati ai nuovi obiettivi dell’Europa 2020.