Dopo il taglio alle pensioni, con il mancato adeguamento agli incrementi ISTAT per tutte quelle che superano i 1100,00 euro mensili, in questi giorni abbiamo appreso che l'INPS non provvederà ne all'invio del mod. ObisM (la busta paga del pensionato) né all'invio del CUD.
Questa decisione lascia sbalorditi. Il diritto a ricevere la documentazione sulle spettanze mensili e sul reddito percepito nell'anno per adempiere ai propri obblighi fiscali non può essere messo in discussione con una circolare. Siamo di fronte ad un atto grave, particolarmente offensivo perché rivolto a cittadini che hanno lavorato una vita e fatto il loro dovere di contribuenti.
Evidentemente il governo Monti ha sancito che pensionati e anziani sono cittadini di serie B. Ma c'è di più, e di peggio, L'INPS avrebbe affidato alle Poste il compito, a richiesta degli interessati, di stampare il CUD con un costo di 2,80 euro a carico del richiedente. Il sindacato SPI-CGIL della Toscana dice che la misura è colma e chiede al governo, ancora in carica, e alla presidenza dell'INPS di rivedere le proprie decisioni per far sì che ai pensionati sia riconosciuto il diritto, come ai lavoratori, di continuare a ricevere al proprio domicilio la propria busta paga (mod. ObisM) e il CUD.
Lo SPI interverrà a tutti i livelli per rimuovere un provvedimento che ritiene profondamente ingiusto. Nell'immediato, e con l'obiettivo di attenuare il disagio dei pensionati, rende noto che tutti coloro che si rivolgeranno ai CAAF CGIL per effettuare la dichiarazione dei redditi o per richiedere l'ISEE potranno avere la stampa del CUD gratuitamente.