"Gli stanziamenti statali dedicati sono aumentati, ma la Regione ha comunque ridotto i servizi di medicina penitenziaria: così nelle carceri toscane si verifica una situazione intollerabile che richiede spiegazioni urgenti": lo affermano i Consiglieri regionali del Pdl Marco Taradash, Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità) e Nicola Nascosti (Vicepresidente Commissione attività produttive) che proprio su questa materia hanno appena depositato un’interrogazione alla giunta regionale (Taradash è il primo firmatario) chiedendo risposte scritte.
Il quadro tracciato dagli esponenti del Pdl è drammatico, e mostra una Toscana in cui la situazione carceraria, e della medicina penitenziaria più in particolare, resta un passo indietro rispetto a normative nazionali ormai datate ma anche – davvero curiosamente – rispetto a provvedimenti propri: "Con la Riforma della Medicina Penitenziaria divenuta operativa nel 2008 i detenuti, al pari dei cittadini in stato di libertà, hanno diritto all’erogazione delle prestazioni ordinarie di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. La Regione Toscana ha dato seguito alla normativa attraverso l’istituzione del Centro Regionale per la salute in carcere, coadiuvato dal Comitato Consultivo di Sanità Penitenziaria. Ma solo pochi anni dopo, nel 2011, sono stati soppressi sia il Centro Regionale che il Comitato Consultivo. Con Delibera 441 del 31 Maggio 2011 – si legge nell’interrogazione – sono stati stanziati dalla Regione 300.000 euro che dovevano servire per mettere a norma di sicurezza i Presidi sanitari di Firenze Sollicciano, Firenze Solliccianino, Pistoia, Siena, Lucca e Grosseto; nulla è stato fatto, tanto che i locali a funzione sanitaria non risultano transitati all’Azienda Usl competente per territorio". Oltre alla logistica, mancano poi le persone: "Dopo 5 anni dal DPCM dell’01/04/2008 – ricorda il Pdl – l’Azienda Usl 10 di Firenze non ha provveduto ancora neanche alla nomina del Responsabile del Presidio a Firenze Sollicciano, Firenze Solliccianino e all’IPM (Istituto per minori) di Firenze, nonostante continue sollecitazioni".
Mancanza di soldi non è. Infatti, scrivono Taradash e i suoi colleghi: "I fondi di bilancio della medicina penitenziaria non sono stati ridimensionati, anzi risulta che a livello nazionale siano stati aumentati di 5 milioni di euro". "Tuttavia – denunciano ancora nel loro documento – nonostante condizioni di gravissimo sovraffollamento (al 31dicembre 2012 erano presenti 4.179 detenuti, 1100 in più di quanto previsto) sono stati ridimensionati i servizi medici a Porto Azzurro e Gorgona, i servizi specialistici a Livorno, Porto Azzurro, Gorgona, Massa e Lucca e i servizi infermieristici a Grosseto e Massa. Risulta che 19 medici specialisti dell’università e dell’ospedale Santa Chiara di Pisa sono stati sottratti al Centro clinico del carcere Don Bosco dall’Azienda USL 5 di Pisa e sono stati sostituiti con medici specialisti dell’ospedale di Pontedera". Oltre al disservizio, sul punto il Pdl rileva che l’azione è ancora una volta in contrasto con le normative nazionali e regionali vigenti. La situazione è esplosiva tanto che, ricordano Taradash, Mugnai e Nascosti, "i medici di guardia del presidio sanitario di Porto Azzurro hanno preannunciato le dimissioni in blocco se entro breve tempo non verrà risolto il gravissimo problema del Coordinamento sanitario, essendo loro imposto di farsi carico di responsabilità professionali non proprie". Non solo: "Nel 2012 è aumentato in modo preoccupante il numero dei suicidi nelle carceri toscane (7, di cui 5 solo a Firenze Sollicciano), dei tentativi di suicidio, degli atti di autolesionismo e gli scioperi della fame, a testimonianza dello stato di disagio e di malessere in cui sono costretti a vivere i detenuti".
Per questo ora il Pdl vuol sapere come la giunta intenda rimediare «a questa intollerabile situazione», ma anche, più puntualmente, "le risultanze della delibera n. 848 del 27/09/2010, con la quale venivano stanziate risorse economiche per l’immissione di detenuti tossicodipendenti in comunità terapeutica", "gli indirizzi che verranno intrapresi per la realizzazione della riforma, degli Opg datata aprile 2006» e le iniziative previste per «rendere concreti i principi ispiratori della riforma della medicina penitenziaria, dal momento che nella situazione attuale non viene assicurata la tutela della salute in carcere".