A me sembra che nella cosiddetta coalizione “giallo-verde” sia presente molto poco di coalizione e tanto di spartizione di obiettivi e di azioni.
Premesso che sarebbe oramai più adeguato riferirsi a coalizione “giallo-nera” considerando che di “verde”, ad eccezione del colore dei fazzoletti della Lega, non vedo alcunchè, appare chiaro che al M5S sia toccata la gestione della politica “populista”, più rivolta verso l'interno, ed alla Lega quella della politica “sovranista”, più rivolta verso l'Europa (ma con ricadute strumentali anche verso l'interno).
Al di là delle opinioni personali in merito, non vi è dubbio che il compito più difficile se lo sia assunto proprio Salvini, non so quanto consapevolmente, poiché si è trovato a confrontarsi ed a scontrarsi non con la “Europa”, evidentemente mai nata o mai cresciuta sul serio, ma con un vero e proprio “Consorzio di Sovranisti” dichiarati o nascosti che siano.
Sovranisti dichiarati o nascosti che, a secondo delle circostanze e degli obiettivi, usano l'idea Europa quale cavallo di Troia, alibi per sensi di colpa altrui, strumento di coercizione, arma di guerra economica o quanto altro ancora.
Insomma, tutto tranne che per solidarietà e solidalità.
Il problema è, in questo desolante scenario, che Salvini, al contrario degli altri, rappresenta un sovranismo senza armi e con molti cadaveri nell'armadio, una curatela fallimentare di un sistema al momento ricco patrimonialmente ma inguaiato finanziariamente: la condizione ideale per essere cotto a fuoco lento e fagocitato con calma.
Paolo di Pirro