A fine stagione, come sempre, sulla stampa i commentatori lanciano segnali per il futuro, annotando il passato della stagione turistica terminata.
Forse non guasterebbe maggior approfondimento e più precisione, ma tra gli aspetti più rilevanti troviamo:
- 8000 disoccupati invernali
- poco turismo del lusso
- costo elevato ormeggi
- stagionalità
- scarsa attenzione a segmenti turistici particolari come quello del wedding
Tutto vero, molto su cui riflettere e discutere, e per questo da approfondire oltre l'economia delle "righe del piombo", come si diceva una volta.
Il dato di 8000 disoccupati invernali sono un costo sociale enorme che va combattuto per la dignità dei lavoratori e per la spesa pubblica, per una crescita culturale e consapevole.
Il turismo del lusso manca: poche strutture di alta qualità e pochi negozi di lusso, carenza di servizi come le terme e le spa o un campo da golf vero.
Ma il problema è anche l'accessibilità. Non bastano le navi, ci vuole un aeroporto vero che è indispensabile per superare la stagionalità con turismi del week end lungo ed altri turismi.
Ci vuole una riflessione della regione sul PIT che tratta gli alberghi come se si stesse parlando di case e non delle nostre fabbriche (e questo oltre che problema fattuale è anche un problema culturale con cui il legislatore regionale deve fare i conti).
Non so se i nostri porti costano troppo, ma non credo; sono convinto, invece, che devono essere più accoglienti, in immagine e location. Per esempio a Portoferraio si è migliorato il look della darsena, ma quello deve essere il primo passo: più servizi per i natanti, meno auto in transito, palazzi ben mantenuti.
Infine la scarsa attenzione a segmenti turistici particolari: certo che molto è stato fatto (penso al turismo della bicicletta e dello sport) ma forse da una accentuazione generalista della promozione ora bisogna integrare modi e processi della promozione puntando su una comunicazione mirata, settore per settore, costruendo relazioni di mercato ricorrendo a idonee professionalità.
Certamente non tutto è possibile subito, ma certamente si deve iniziare.
Il sistema istituzionale ha in questo una grande responsabilità; deve essere capace di selezionare obiettivi, condividerli, programmare tempi e modi per affrontarli, senza rivalità o localismi: un porto turistico è di tutti così come un aeroporto, un centro storico rigenerato pure avendo coscienza che piccolo è bello a vedersi ma non a viversi e che dobbiamo farli rivivere nell'interesse di tutti e non solo per la stagione.
Quindi dobbiamo mettere a fattor comune le nostre energie; la discussione negli anni è sempre stata accesa e di fattiva collaborazione, qualcosa si è concretizzato, ma tra i dibattiti e la realizzazione delle idee si devono accorciare i tempi .
Roberto Marini
Assessore Cultura e Turismo