Il consiglio comunale inizia con oltre mezz’ora di ritardo e viene comunicato che la Segretaria comunale, arrivata da Piombino, deve presenziare al consiglio comunale di Rio alle ore 11, e che quindi per la discussione di importanti punti all’ordine del giorno quali variazioni di bilancio e approvazione piano delle opere pubbliche per i prossimi tre anni, avremmo avuto meno di un’ora.
Il presidente del Consiglio fin dagli inizi è apparso particolarmente teso e non ha perso occasione per rispondere, in maniera estremamente aggressiva, alle comunicazioni che la minoranza stava facendo in merito alla convocazione del consiglio e delle propedeutiche conferenze dei capi gruppo. Pur consapevoli di non avere il numero legale, poiché assenti alcuni consiglieri, la maggioranza, invece di chiedere la collaborazione ai colleghi della minoranza, loro si tutti presenti, hanno da subito creato un clima teso e apertamente polemico.
Alla richiesta di una breve sospensione di 5 minuti avanzata da tutta la minoranza, il Presidente del Consiglio e il Sindaco (unici due) hanno addirittura votato contro, a sottolineare ancora una volta il loro totale disinteresse per uno svolgimento democratico dell’assemblea, nonostante ne dovrebbero essere i garanti.
Considerato che non ci sarebbe stato alcuno spazio per una necessaria e approfondita discussione, il gruppo PD, unitamente alle altre minoranze, ha deciso di abbandonare l’aula.
Oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che questa amministrazione non è assolutamente in grado di tutelare e gestire gli interessi della città, presa esclusivamente da divisioni e ripicche interne di cui fanno le spese i cittadini: se questo è il modo in cui il Sindaco intende “affrontare al meglio gli ultimi sei mesi del mandato amministrativo” non sappiamo cosa altro poterci aspettare.
Se la mozione di sfiducia dell’ultimo consiglio comunale non è passata per un soffio, stavolta la maggioranza ha fatto tutto da sola arrivando fino allo scioglimento del consiglio comunale prima ancora che iniziasse la discussione.
I Consiglieri del Gruppo PD