Questa la morale che si può trarre dallo svolgimento (si fa per dire) del Consiglio Comunale di Portoferraio, convocato stamani, 30 novembre, nell'ultimo giorno utile di legge per approvare il Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Una maggioranza - da sola senza numero legale per due assenze - ha infatti gestito da manuale il proprio odierno suicidio politico, trattando a pesci in faccia le minoranze e - queste le critiche delle opposizioni- lo stesso funzionamento democratico del Consiglio Comunale.
Critiche riassumibili nel mancato invio dei verbali della riunione dei capigruppo preparatoria del Consiglio a chi era assente giustificato, nei tempi contingentati per la stessa discussione, che sarebbe dovuta terminare entro un'ora e mezzo stante gli impegni della Segretaria Comunale (a scavalco da altro Comune) nonostante l'importanza dei punti all'O.d.G: il ripiano di oltre 300 mila € di debiti fuori bilancio, il Piano triennale delle OO.PP. 2018-2020 e due interrogazioni delle minoranze, tra le quali una sul protrarsi della chiusura del Parco delle Ghiaie. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, unendo tutte le variegate opposizioni, è stato il voto contrario del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale alla richiesta di sospensione di 5' avanzata dalle minoranze, una sospensione per altro votata , oltre da chi l' aveva richiesta, anche da gran parte dei Consiglieri di maggioranza ( com'è prassi nel funzionamento del Consiglio).
Alla ripresa dei lavori, constatata l'assenza del numero legale per l'abbandono dell'aula da parte delle minoranze, stante 'la palese violazione delle più elementari norme di garanzia nel funzionamento del Consiglio', alla Segretaria Comunale non è restato altro che dichiarare sciolta la riunione.
CR