Gli ultimi incontri europei e mondiali l’hanno confermato platealmente; se gli stati dell’ambiente e dei suoi disastri incombenti e già in corso se ne infischiano il mondo va a rotoli. Insomma se dal centro alla periferia mancano leggi e regole adeguate, progetti per attuarle e rispettarle senza condoni, imbrogli e quella leale collaborazione istituzionale non solo nazionale, di cui si sono perse le tracce, o il nostro futuro va a farsi benedire.
Fa piacere ovviamente leggere, ad esempio, che in Europa sono stati premiati diversi anche nostri parchi. Si è detto perché belli che richiamano molti turisti. Anche i recenti territori dalle Alpi alla Sicilia che sono stati distrutti e sfigurati erano molto belli e per questo in molti casi erano diventati parchi nazionali o regionali con molti turisti. Ma spesso senza il presidente, il direttore magari da anni, e pure senza il becco di un quattrino, senza un piano e i molti casi neppure senza adeguato personale competente. E come se non bastasse da alcuni anni il Parlamento sta manipolando e scombinando legge e regole senza approdi decorosi. Bene dunque i premi ma senza finalmente il premio di una politica nazionale incentrata su regioni ed enti locali non si andrà ancora una volta lontani. La plastica dei mari e l’erosione e distruzione costiera, le frane delle montagne e dei boschi, le esondazioni dei fiumi la bellezza da sola non le ferma davvero e non salva neppure il turismo con tutto ciò che questo rappresenta per le attività economico-sociali per le comunità locali che in troppi casi i territori li stanno abbandonando. Alla salvaguardia e sicurezza dei territori si pensa che bastino le pistole e le ruspe di Salvini?
Mi pare ci sia qui materia sufficiente e valida anche per chi come il Pd è alla ricerca di una via d’uscita dalla crisi da cui rischia di sparire.
Tra le sue più vistose e costose latitanze quella ambientale è sicuramente tra quelle pagate più salate. Per rinvii non c’è più tempo.
Renzo Moschini