Dopo alcuni mesi di silenzio, parallelo all'attendismo di ASA (l'Azienda Servizi Ambientali che si occupa della gestione del Servizio Idrico Integrato per l'Autorità Idrica Toscana, comprendente 33 comuni delle province di Livorno, Pisa e Siena), il “Comitato per la difesa del Lido e di Mola”, richiama tutti al confronto, anche sulla scorta delle lettere di inizio lavori (magari dovute per rispettare i tempi cui sono subordinati i finanziamenti) che a fine dicembre ASA ha inviato ai Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro.
Oltre alla cospicua presenza di cittadini, soprattutto delle zone interessate ai nuovi impianti, tra gli invitati si presentano il Sindaco di Capoliveri Barbetti e il vice di Porto Azzurro Tovoli, padrone di casa, mentre le assenze per impegni (e 'scarso preavviso') di ASA e ATI sono giustificate da due email del giorno stesso, lunedì 11 febbraio.
In una sala consiliare gremita che vuole dire la sua, il coordinatore Italo Sapere ci tiene subito a sgombrare il campo dal dubbio che il comitato sia affetto dalla sindrome del 'non nel mio giardino', sottolineando che la motivazione alla base di questo movimento popolare sia la difesa ambientale ed economica dei territori interessati, quindi non pregiudizialmente contro l'ipotesi di un dissalatore che, assieme ai pozzi, garantisca da eventuali collassi della condotta sottomarina, ritenuta a fine vita.
DALLO SCONTRO ALL'ACCORDO
Al netto di alcune animosità verso il Sindaco di Capoliveri, ritenuto da taluni troppo tiepido, anche 'politicamente', nei confronti delle scelte di ASA e distratto circa l'impatto delle opere previste (critiche alle quali Barbetti ha replicato ricordando come i Comuni siano di fatto bypassati da opere sovracomunali di 'interesse pubblico' e come, in ogni caso, Capoliveri abbia messo sul piano tecnico agli atti pesanti prescrizioni al progetto di massima), il confronto è infine planato su di un percorso almeno in parte unitario Comuni-Comitato.
Un'alleanza che punterebbe in sostanza ad instradare il progetto esecutivo di ASA (non ancora redatto) su alcuni punti ritenuti irrinunciabili:
1) messa in sicurezza dell'ambiente marino dagli effetti della salamoia, in particolare per il rischio di bruciare la posidonia, fondamentale anche per preservare le spiagge dall'erosione (sarebbe apprezzata la soluzione industriale di ricavarne sale dell'Elba);
2) reale, forte mitigazione della rumorosità dell'impianto previsto a Mola, non prendendo come base 'normale' i decibel registrati in una sera di luglio, ripristinando barriere 'dunali' protettive;
3) possibilità di spostare a Mola il 'pozzetto' di 100 mq (più protezioni) di raccolta per caduta della acque marine (poi pompate a Mola) ora previsto sulla spiaggia del Lido.
UN GRUPPO DI LAVORO (VELOCE) INDIPENDENTE
Strumento di questo approfondimento una commissione di alcune persone indipendenti, biologi e tecnici, in grado di avanzare rapidamente le proprie valutazioni e proposte all'Osservatorio sul dissalatore istituito dall'AIT e riunito ad ora una sola volta.
Sullo sfondo anche il consumo energivoro (e relativi costi) previsto, oltre 1.700 kw, l'equivalente di un paese con 550 abitazioni, un consumo che non potrebbe essere garantito dagli impianti attualmente presenti in zona, tant'è che si presume di attingere e trasportare direttamente la fornitura necessaria dall'arrivo dell'alta tensione in Loc. San Giuseppe a Rio Marina. (Purtroppo rimaste lettera morta le intenzioni, via via succedutesi negli anni, di dedicare gli spazi abbandonati delle ex miniere alla produzione di energia solare-eolica, ndr).
UN SECONDO DISSALATORE NEL FUTURO?
L'importanza di una progettazione davvero rispettosa dell'ambiente e dei territori antropizzati e sede di attività economiche - è stato anche ricordato - è doverosa anche in vista della ventilata (da ASA) possibilità di dover pensare in futuro ad un secondo impianto, poichè gli 80 lt al secondo previsti costituiscono la metà del fabbisogno ora garantito, e se la condotta dovesse manifestare incipienti sintomi di collasso...
SOSPENSIONE LAVORI?
In sostanza, la comunicazione ad ASA e AIT della costituzione del nuovo gruppo di lavoro dovrebbe garantire di fatto, in un quadro di rispetto istituzionale reciproco, quella sospensione dei lavori che nella serata è stato chiesto a Barbetti di avanzare ufficialmente.
In ogni caso l'attività del Comitato non si ferma e prevede nei prossimi giorni la convocazione di assemblee pubbliche informative in tutti i Comuni dell'isola; estrema ratio, tra le carte di riserva da giocare, fatta intravedere nel corso dell' assemblea dalla legale del Comitato, Paola Mancuso, quella di un ricorso al TAR sull' iter amministrativo.
CR