Care lettrici e cari lettori di Elbareport,
l’esperimento sociale Portoferraio Apertapuò considerarsi concluso e il Movimento Anonimo sciolto. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno risposto all’appello e agli altri membri del Movimento Anonimo che da questo momento possono ritenersi prosciolti.
I risultati senza valore scientifico sono i seguenti:
Mail ricevute n. 10, delle quali:
- 3 anonime di persone che avevano evidentemente molto bisogno di sfogarsi. Siamo felici di aver dato loro questa possibilità.
- 2 da amici che hanno riconosciuto chi scrive e hanno risposto per sfottere.
- 1 per dirci che avevamo avuto un’ottima idea. Grazie!
- 1 per segnalare l’assoluta mancanza d’illuminazione in una zona densamente urbanizzata come Valle di Lazzaro. L’abbiamo trovata pertinente.
- 2 appoggiavano completamente il programma. Wow!
- 1 (la prima!) da un esponente di spicco del passato amministrativo di Portoferraio. Doppio Wow!
Attenzione, non uno di quelli che si attaccherebbero a qualsiasi pitta pur di riciclarsi. No, questo si dice d’accordo con quasi tutto evuole parlare di un possibile futuro d’apertura della città. Non chiediamo di meglio.
Questa interessante conversazionesi è però bruscamente interrotta dopo i primi brevi scambi. Considerato il fatto che tra un navigato politico e una persona che si esprime a seconda dell’umore del momento (in questo caso eccessivo entusiasmo), esistano delle sostanziali differenze di linguaggio, e che ciò potrebbe compromettere le regole di base di una efficace comunicazione assertiva, spero davvero che non siamo incappati in qualche assurdo malinteso.
Fatto sta che quel gentile Signore ad un certo punto mi scrive: “Mi sono sbagliato. Ciao” …e si dilegua. Mi dispiace. Avrei preferito continuare la chiacchierata.
Conclusioni:
Nella mia fantasia, la carnevalataqua sopra pomposamente denominata ‘esperimento sociale’, doveva servire ad introdurre nel dibattito pre-elettorale tre chiodi fissi della sottoscritta:
1) Eliminazione delle barriere che impediscono la fruibilità del nostro verde pubblico e del nostro patrimonio storico.
Nell’abbozzo di chiacchierata con l’ex politico di cui sopra, mi si fa notare come il pericolo più grande sia quello di eventuali atti vandalici, non risolvibile, secondo lui, neanche con una adeguata illuminazione e un sistema di telecamere.
Penso ai giardini delle Ghiaie, dove l’unica cosa pesantemente vandalizzata è proprio la ringhiera che li circonda e che, essendo sfondata in diversi punti, è anti-estetica e non svolge neanche più la sua funzione.
Per fortuna ho questa capacità di sognare e riesco a vedere quel posto senza muretti e barriere inutili, una bella piazzetta verde, senza macchine intorno perché alle Ghiaie si arriva benissimocon le navette... Ma torniamo ai nostri 3 punti.
2) La valorizzazione del patrimonio di Portoferraio passa attraverso la lotta al degrado da cui i nostri luoghi di pregio sono tra loro collegati. Una maggiore attenzione ed un significativo incremento di suolo dedicati al verde pubblico sarebberoottime armi per combattere il degrado di cui sopra.
3) Il n° 1 nella lista dei miei chiodi fissi:
Il Progetto che riempirebbe fino a saturarli concetti vuoti come “destagionalizzazione”, “isola outdoor”, “appeal turistico” e via dicendo.
Una città senza auto (meglio ancora un’isola). Dotata di un modernissimo ed efficiente sistema di collegamenti via mare e via terra che non lascerebbero mai a piedi nessuno e darebbero alle persone la possibilità di INCONTRARSI.Ragazzini che dal centro, grazie a una pista lungo mare, raggiungono senza pericoli gli impianti sportivi di San Giovanni. Giardini all’Alto Fondale e al posto della Gattaia finalmente demolita. Tante biciclette e un’infinità di pedoni felici!
Ma qui siamo tornati al sogno, ed è meglio invece attenersi alla realtà.
Nella realtà Portoferraio vanta alcuni primati:
- La superficie di suolo pubblico pedonale più piccola del mondo.
- La più violata dalle auto.
- L’unico centro Storico d’Italia completamente aperto al traffico veicolare.
- L’unico Duomo di Toscana con un parcheggio di fronte.
Il Paradosso: Durante le elezioni del 2014 furono 5 su 5 le liste che nel programma promettevano la trasformazione di Piazza della Repubblica. Nessuna trattava di una nuova, seria e drastica ri-pianificazione del traffico e della viabilità.
Conclusione delle conclusioni:
La domanda che mi ero posta all’inizio era sostanzialmente questa: “Ci sarà qualcunocon il coraggio di prendere sul serio un progetto per togliere le auto ALMENO in alcune zone della città + punto 1) + punto 2)?”.
Per dare una sterzata definitiva a quest’andazzo il coraggio è un fattore determinante, la paura al contrario è il deterrente migliore per non combinare mai un cazzo…
Una risposta concreta, di fatto, non è pervenuta, ma questo dipenderà sicuramente dalle mie stravaganti modalità d’azione per ottenerla.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui.
Tatiana Paolini
P.S. Lasciatemi raccontare una bislacca teoria - tuttavia sintomatica della dilagante tendenza a scaricare colpe e responsabilità su qualcuno o qualcos’altro – che mi fu esposta con dovizia di particolari un paio di anni fa. Secondo il suo sostenitore spiegherebbe il perché, una città con le risorse e le potenzialità di Portoferraio stia vivendo da così lungo tempo questa situazione di stallo implosivo in cui un’apatia fatale pare rendere impossibile ciò che altrove non solo viene fatto ma addirittura porta vantaggi. In estrema sintesi, tutto dipenderebbe da un piano di difesa esotericovoluto da Cosimo I, in aggiunta a quello architettonico e militare,al fine di proteggere ancora meglio la città. Tutta questa auto-protezione occulta avrebbe poi finito, nel corso dei secoli, per rivoltarcisi contro.
Bè, certo, se tutto ciò fosse vero bisognerebbe alzare un po’ il tiro:“C’è, tra le gentili lettrici, una strega capace di spezzare l’incantesimo?”.