Premetto che io mi candiderò a Capoliveri e che, dopo le mie dimissioni da Forza Italia, non appartengo a nessun partito anche se la mia area di riferimento rimane ed è il centrodestra.
Non posso esimermi dall’intervenire perché balza agli occhi di tutti la situazione grottesca del centrodestra a Portoferraio dove non si contano più gli auto-candidati alla carica di Sindaco. Ma come è stato possibile tutto questo? La responsabilità più alta spetta ai vari rappresentanti dei vari partiti di centrodestra. Dove sono? Che stanno facendo? Da chi si stanno nascondendo?
Il primo della lista dei responsabili del caos portoferraiese è sicuramente il coordinatore della Lega, primo partito in termini elettorali, tal Marco Landi, uno dalla doppia o multipla personalità, sconosciuto a quasi tutti gli elbani, con un passato politico burrascoso che nel 2013, da consigliere provinciale eletto con l’UDC, accompagnava addirittura le persone a votare alle primarie per Renzi, sia allora che anche dopo suo politico di riferimento prima di esser folgorato sulla via per la Lega e che a fine giugno 2018 ha avuto il coraggio di confessare trionfante:” In molti me lo avevano sconsigliato, ma io l’ho fatto. Sono un militante della Lega...” Alla faccia degli Ideali e non dei .…
Il secondo della lista è l’amico Gianluigi Palombi, coordinatore per l’Elba di Forza Italia, medico all’Ospedale di Piombino, nominato da una livornese, tal Bottino e da un cecinese, tal Barabino sui quali sostenitori non mi esprimo.
Il terzo è Luigi Lanera, fino a poco tempo fa coordinatore di Fratelli d’Italia per la provincia di Livorno e ora per l’Elba. Un gigante rispetto agli altri e una persona di buon senso che, unico tra tutti gli auto-candidati, ha avuto il coraggio di fare un passo indietro per favorire una candidatura unitaria.
Io non so chi possa guidare o coordinare una nuova azione strategica ma è necessario che la Politica suggerisca o se necessario ordini a tutti i pretendenti alla carica di Sindaco di Portoferraio di fare un passo indietro, compreso Mario Ferrari, e di mettersi a disposizione dei cittadini perché, se è vero che tutti sono necessari, nessuno è indispensabile. Siccome conosco la storia e le persone chi sostenesse Mario Ferrari, oggi sicuro perdente, vuol dire che potrebbe aver fatto un patto per regalare Portoferraio alla sinistra. Non sarebbe la prima volta che succede, non solo a Portoferraio.
Solo con un passo indietro di tutti sarà possibile trovare un nuovo soggetto che dia la sua disponibilità a candidarsi perché in questo caos nessuno ha intenzione di metterci la faccia. Un candidato, possibilmente unitario, che guidi una coalizione di centrodestra che possa puntare a vincere le elezioni. Chi non ci sta è fuori e faccia quello che più gli piace. Di profili possibili non ce ne sono tanti ma io punterei a sceglierlo tra un ex sindaco di un comune elbano che abbia esperienza, che sappia come funziona la macchina amministrativa e che conosca le problematiche della nostra isola. Escluso io, che non partecipo, ce ne sono altri 3 e non dovrebbe essere difficile coinvolgere almeno uno di loro in una campagna elettorale che solo così potrà veder trionfare il centrodestra.
Ruggero Barbetti