La Mare Jonio con 49 esseri umani (di cui 12 bambini) intrappolati a bordo è da ore bloccata fuori dalle coste siciliane per ordine del governo. Noi non vogliamo che quella nave diventi l'ennesima vergogna umanitaria del nostro paese e per questo chiediamo al sindaco di Marciana Marina di aprire i Porti del nostro comune per dare a questi uomini,a queste donne a questi ragazzi, la possibilità di fuggire veramente da guerra e morte certe. Marciana Marina non tradirà se stessa, l'Italia non tradirà se stessa. L'umanità va sopra ogni capriccio e ogni razzismo,l'umanità è più forte,il futuro è più forte.
Qui sotto una più lunga nota dove spieghiamo a pieno le ragioni di questo atto.
Il Consiglio comunale dei Ragazzi di Marciana Marina
APRITE I PORTI!
In queste ore, una nave umanitaria battente bandiera italiana (la Mare Jonio) si trova bloccata, insieme a decine di innocenti, a largo delle coste siciliane. La colpa che le verrebbe imputata? aver salvato delle vite umane. averlo fatto disobbediendo agli ordini di una inesistente "Guardia Costiera Libica". Quella stessa Guardia Costiera che poco dopo avrebbe riportato quei disperati DONNE e BAMBINI in un campo di sterminio sulla punta estrema dell'Africa. Facendo finta di non sapere ciò, l'autorità competente ha emanato (o sta emanando?) una direttiva per chiudere i porti italiani alla Mare Jonio e a ogni altra eventuale O.N.G. futura.
Nel Mar Mediterraneo, casa ospitale del nostro piccolo comune, è legge antica quanto la civiltà l'accoglienza dello straniero. Già i Greci e i Latini consideravano l'Ospitalità un principio essenziale e provavano sdegno per quei regnanti che la negavano. Da quegli anni sono passati venti secoli ma la Legge del Mare non è cambiata. L'accoglienza è e resta impertivo morale. Se l'Etica non bastasse, esistono trattati e norme Internazionali, Europee e Costituzionali che sanciscono l'impegno dello stato a salvare vite umane e ad accogliere, sempre e comunque, chi scappa dalla guerra. Il nostro Consiglio si sente quindi in dovere di chiedere all'amministrazione comunale marinese di aprire i nostri porti e accogliere nel nostro bel borgo quella nave e le persone che vi sono trattenute. Il nostro, non vuole in nessun modo essere un atto di disobbedienza ma, piuttosto, un atto diadesione ai principi costituzionali e all'umanità.
Allora noi giovani, noi studenti, noi cittadini, non possiamo stare fermi.
La nostra generazione è la generazione dell'Europa Unita, del sogno della pace, dell'uguaglianza che abbatte le frontiere. Star fermi a guardare mentre degli incolpevoli restano in balia delle onde nel Mediterraneo, significherebbe tradire noi stessi. Questo non possiamo farlo. Quindi chiediamo ufficialmente, a nome dei ragazzi di Marciana Marina, ma crediamo non solo, di aprire il nostro porto, che, per quanto piccolo sia, non ha mai rifiutato l'ingresso di nessuno. Ci rivolgiamo direttamente al capitano della Mare Jonio, a cui verrà inoltrata copia di quetsa nota, perchè, se lo vuole, faccia rotta verso questa ospitale isola, per far scendere e sentire di nuovo a casa gli eroi dell'equipaggio e i poveri migranti.
Il nostro consiglio si sente particolarmente coinvolto in questa vicenda perchè, a quanto riportano fonti di stampa, sulla Mare Jonio, ci sono 12 minori, con ogni probabilità non accompagnati. Minori, che hanno proprio la nostra stessa età e che per questo sentiamo particolarmente vicini e in dovere di aiutare. Nella speranza che l'amministrazione voglia accettare queste nostre richieste, ringraziamo quanti ogni giorno si imbarcano per salvare vite umane, sfidando il mare ma soprattutto le accuse e il fango che contro di loro viene gettato, ogni ora di più. Teniamo a precisare che il nostro non è un atto di colore politico ma di semplice e disinteressata umanità e responsabilità etica e umana.