Anche all’Elba, come nel resto del Paese, l’indiscussa affermazione del M5S, ha prodotto sostanziali mutamenti nel quadro politico dell’isola.
La più evidente è il clamoroso arretramento del PDL che, pur rimanendo il primo partito, perde quasi la metà del proprio elettorato passando da 8.037 e 5.266 voti, con un salasso complessivo di 3.771 voti e un calo percentuale del 16,7% in soli cinque anni.
Ancor più rilevante appare la sconfitta del centrodestra se si considera che al dato negativo del PDL si accompagna la debacle dell’UDC, ridotta ormai a pura testimonianza con un misero 1,3% e appena 221 voti in tutta l’isola.
Ma anche a sinistra le cose non sono andate meglio, tenendo conto che il PD registra la perdita di 2.133 voti su 6.029 conseguiti nel 2008 e un meno 8,5% che lo attesta sulla soglia del 22,4%, terzo partito dietro ai grillini. La sinistra estrema, inoltre, rappresentata dalla Lista Ingroia, non va oltre il 2,2% con appena 393 voti, meno addirittura di quelli raccolti dalla sola IDV che nelle precedenti elezioni aveva ottenuto 468 voti e il 2,4%.
Un risultato deludente, se non altro per le aspettative della vigilia, va registrato pure per SEL, che non supera il 4,0% con un meno 0,6% rispetto al voto del 2008, dove si presentò all’interno della Lista Arcobaleno insieme a RC, PC e Verdi, oggi confluiti nella Lista Ingroia.
Sulle cause di questo dato negativo e sulle ragioni che hanno consentito al M5S di ottenere il favore di 4.925 elbani con una percentuale del 28,5%, superiore a quella nazionale, si è avviata una prima ed articolata riflessione, tenendo conto, tra l’altro, delle prossime scadenze elettorali e della necessità di fronteggiare la grave crisi economica e sociale del Paese con le pesanti ripercussioni che essa determina nella nostra realtà insulare.
E’ indubbio che la scelta del centrosinistra, pur giusta e inevitabile, ha in gran parte penalizzato SEL, appannandone l’immagine, sia nella fase delle primarie, risolte dalla contesa Bersani-Renzi, sia successivamente con il primeggiare della figura di Bersani, quale candidato alla Presidenza del Consiglio, in campagna elettorale.
Una scelta, quella del centrosinistra, che ha tolto a SEL la possibilità di competere per quel larghissimo voto di protesta e di cambiamento che si è poi manifestato, premiando, in così ampie proporzioni, il movimento di Grillo..
Ma è grazie a questa scelta, generosa e fortemente voluta, se oggi Berlusconi non detiene la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati e se il centrodestra è stato relegato ad un ruolo minoritario, aprendo così la prospettiva, certamente difficile e tutta da costruire, di un nuovo governo del Paese.
Per questo SEL condivide la proposta avanzata da Bersani per un confronto in Parlamento, basato su problemi concreti, quali il conflitto d’interessi, una nuova legge elettorale, il falso in bilancio, i referendum sui servizi pubblici, la ridistribuzione della ricchezza con reddito minimo e patrimoniale, il riordino e la semplificazione istituzionale, i diritti civili e di cittadinanza, la green economy, la riduzione delle spese militari, la lotta all’evasione fiscale, una severa politica per la moralità pubblica, nuovi investimenti e abolizione del patto di stabilità per un rilancio delle politiche del lavoro a livello locale ed altri ancora.
Molte di queste cose hanno una naturale proiezione sul territorio (basti pensare al referendum sul comune unico) ed è da qui, tenendo conto della specificità insulare e dei diritti negati, che SEL intende misurarsi con il M5S e quant’altri siano disponibili al confronto e ad un impegno comune per il bene e gli interessi delle popolazioni elbane.
Ci fa piacere esprimere la nostra riconoscenza a Ilaria Pintore, nostra candidata per la Camera dei Deputati, per la dedizione e il giovanile entusiasmo con cui si è impegnata nella difficile competizione elettorale.
Un grazie di cuore, infine, a tutti coloro che ci hanno dato la loro fiducia, apprezzando la nostra proposta politica e stimolandoci a continuare, con passione e rinnovato impegno, sulla strada fin qui intrapresa.