7 novembre 2011: inizio di un alluvione non ancora conclusa. Quello fu un giorno tragico per il Comune di Campo nell'Elba, per il suo territorio, per la sua gente e per i loro beni. Ci fu anche un nostro cittadino che in quell’evento perse la vita.
Sicuramente chi lo ha vissuto non lo dimenticherà facilmente, e per chi non c'era ne potrà percepire parzialmente la portata attraverso l'importante documentazione, fotografica e non, che è stata raccolta.
In quel momento, per superare l'evento, ci fu un grande apporto di solidarietà arrivato dall'esterno che ha consolidato lo scatto di orgoglio dato dalle nostre genti e siamo riusciti a sopravvivere.
In tempi relativamente brevi, grazie all'apporto di tutti, Amministrazione comunale inclusa, è stato possibile ripristinare il territorio, far ripartire i servizi primari e consentire di nuovo l'utilizzo delle abitazioni e la messa in esercizio delle attività produttive.
La prima preoccupazione dell'intero Consiglio Comunale in quel momento fu quella di avviare una serie di iniziative che hanno permesso interventi importanti sul territorio, di entità tali da consentire il superamento di molte ferite. Il tutto finalizzato ad assicurare che la stagione turistica 2012 si svolgesse senza alcuna difficoltà o interruzione.
Gli interventi messi in campo sono stati sicuramente adeguati, tant'è vero che alcuni dei nostri ospiti hanno avuto difficoltà a credere che quella fosse la stessa area interessata dall'alluvione pochi mesi prima.
Dopo lungo tempo, rispetto a situazioni identiche (Liguria, Lunigiana ed altro), il livello centrale si è ricordato della nostra alluvione ed è stata decretata a livello nazionale con l'etichetta di “Emergenza”, destinando allo scopo una entità di risorse, quelle dei circuiti regionali (3.5 milioni di euro) per coprire i primi interventi idraulici di messa in sicurezza e per una serie di investimenti finalizzati a ripristinare infrastrutture del territorio danneggiate dall'evento, nonché 3 milioni di euro, di provenienza statale, per le famiglie e le imprese.
Per il ripristino del territorio, attraverso un accordo di programma disposto dalla gestione commissariale, sono state affidate le risorse disponibili parte al Comune (8 infrastrutture), parte alla Provincia e parte al Genio Civile (4 interventi ciascuna).
Inoltre, sempre attraverso lo stesso Commissario, sono partiti gli interventi di sostegno ai cittadini. Per le auto, l'istruttoria è pressoché conclusa; per le imprese, il soggetto regionale preposto è nella fase di acquisizione dei dati; infine per le abitazioni, si tratta di una procedura ancora da avviare. Purtroppo temiamo che, al termine delle tre procedure, ed individuata l'entità del “rimborsabile”, le risorse saranno complessivamente insufficienti, data l’inadeguatezza del budget a disposizione, e che per la copertura di quanto liquidato sarà necessario “battere cassa” dalla Regione per rivendicare un pari trattamento con le altre realtà toscane. Crediamo inoltre che in quell'occasione la Regione farà la sua parte, anche se si tratterà di una realtà tutta da vivere.
Per quanto riguarda la procedura relativa agli interventi infrastrutturali, seppure le fasi istruttorie fossero presentate ed inserite in un percorso facilitato, data la presenza di una gestione commissariale, noi Comune e gli altri Enti attuatori abbiamo dovuto scontare un percorso molto complesso, inclusi i visti della Corte dei Conti, che hanno dilazionato notevolmente i tempi di attuazione, rendendoli addirittura più difficoltosi rispetto alle procedure ordinarie.
Ora buona parte del lavoro è stato fatto. Per il Comune è stata progettata la maggior parte delle opere: due sono state appaltate e una è attualmente in corso di esecuzione, il rifacimento di Piazza Torino. Per le altre opere sono stati già predisposti i bandi di gara. Tutto è pronto per la partenza, con l’obbiettivo di arrivare al loro completamento (almeno quelle viarie) prima della prossima stagione turistica, per rendere ancora più appetibile il nostro territorio.
Tra le opere la cui esecuzione è stata affidata alla Provincia è stata posta la massima attenzione all'escavo del porto, cioè al prelievo e rimozione di tutta la sabbia accumulata a seguito dell'alluvione che impedisce qualsiasi mobilità nell'area portuale.
Si tratta di un intervento che ha una doppia valenza: liberare l'area portuale e incrementare l'arenile con la metodica dei così detti pennelli rifornitori.
E' un'opera che non può essere realizzata in qualsiasi momento dell'anno, in quanto per la sua attuazione sono necessarie condizioni meteo marine ottimali, non sempre verificabili nei mesi invernali, che influenzano sia l'escavo che il risultato sull'arenile.
Per la sua realizzazione sono state superate difficoltà burocratiche immani, sulle quali hanno influito anche gli aspetti istituzionali del futuro della “vita” delle Province.
Al termine è stato convenuto un cronoprogramma che, seppure non ottimale per il tempo finale di esecuzione, prevedeva un fine lavori entro il 30 aprile prossimo.
L'ottenimento di questo risultato con la Provincia, e l'avanzato stato dei lavori affidati a questa Amministrazione, pur in presenza della nuova variabile -Patto di Stabilità- che ha interessato il Comune da quest'anno, facevano presumere l'avvio di una nuova stagione turistica all'insegna di un forte miglioramento rispetto alla precedente.
Ma in questo nostro paese nulla è facile. Infatti una nuova “tegola” si è abbattuta sul percorso.
Le funzioni conferite dalla Protezione Civile al Commissario Rossi sono terminate con il 31 dicembre u.s. e in base alla normativa risultava previsto che la medesima Protezione Civile avrebbe dovuto nominare qualcun altro al suo posto entro gli ultimi 10 giorni di valenza del decreto, giustamente al fine di assicurare continuità di azione. Pertanto cessava la gestione in emergenza e si passava a quella ordinaria che normalmente è affidata al capo della protezione civile regionale.
Siamo a due mesi dopo tale scadenza, tutto tace e non si sa fino a quando. Gli uffici regionali dicono di aver svolto tutte le iniziative di sollecito agli organi centrali che da parte loro non hanno ancora provveduto.
Nel frattempo i tempi a disposizione stanno scorrendo, e i risultati attesi vengono messi in discussione così come il loro raggiungimento. Tutto a causa del fatto che gli uffici regionali hanno bloccato le procedure e di fatto niente può e deve essere fatto .
Non risulterebbero, per fortuna, emergenze in corso a livello nazionale e anche redigere un “pezzo” di carta che dica qualcosa di ovvio sembra essere una ardua impresa.
Questa purtroppo è la realtà in cui si trova a dover operare una Amministrazione locale.
Vanno Segnini Sindaco