Ha fatto sicuramente bene l’esponente dei Verdi Angelo Bonelli a sollevare nuovamente il caso di alcune piccole italiana in vendita, compresa Cerboli, nel Canale di Piombino, che fa parte del territorio del Comune di Rio, del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e che è tutelata anche dall’Unione europea insieme alla vicina Palmaiola con una Zona di protezione speciale (Direttiva Uccelli) e una Zona speciale di conservazione (Direttiva Habitat), ma Cerboli potrebbe essere comprata solo da uno sprovveduto come l'italo-americano al quale Totò rifilava la Fontana di Trevi nel film "Totò-Truffa 62".
In realtà, anche se l’isola che fu dello scrittore Carlo Cassola è in vendita da quasi 20 anni e se a qualcuno, con la scusa di farci un centro di protezione civile – guarnito di porticciolo, eliporto, strada e torre restaurata stile resort - per confinarci i 30.000 elbani in 4 ettari in caso di catastrofe naturale, sarebbe è come non comprare niente.
A Cerboli, grazie alle battaglie e alle denunce di Legambiente Arcipelago Toscano al tempo di "Elbopoli", una vicenda che portò alle condanne di prefetti e viceprefetti, un giudice, funzionari e imprenditori, venne sventato un grosso tentativo di speculazione internazionale nascosto in una serie di scatole cinesi che dall’isolotto del Tirreno arrivavano fino a Londra e Mosca. Ora Cerboli è Zona A di tutela integrale del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano dove non è consentita nessuna opera edilizia, nemmeno manutenzione e ampliamenti. Gli strumenti urbanistici del Comune di Rio non prevedono (e non possono prevedere) nessun tipo di intervento urbanistico/edilizio.
Chi compra l’isola non compra niente e dovrebbe chiedere il nulla-osta del Parco Nazionale ogni volta che ci dovesse sbarcare. I gabbiani che ne hanno fatto il loro regno, i marangoni dal ciuffo che vivono numerosi lungo le sue ripide coste e le lucertole di Cerboli possono continuare a vivere, nidificare e prosperare tranquilli.