Le bordate di Legambiente dell’Arcipelago su quello che ormai si delinea come “Ecomostro
Il Presidente che negli scorsi mesi aveva messo in più occasioni in risalto l’impegno finanziario della Regione Toscana per mettere in sicurezza “idraulica” l’area e per eliminare lo scheletro cementizio dell’Ecomostro, ha forse di punto in bianco compreso la brutale realtà dei fatti.
Secondo Legambiente per sunteggiare, stante lo sprovveduto agire (o non agire) urbanistico del Comune di Marciana, se le cose restano come stanno, mentre si spenderanno milioni di euro pubblici per rinaturalizzare la valle, l’ecomostro, mondato solo dei volumi abusivi, verrà ricostruito quattro passi più in là, nella stessa area, dagli stessi soggetti condannati da tre giorni in secondo grado ad una pesante pena detentiva per corruzione (in vicende ruotanti proprio attorno all’ecomostro) , i quali rilasciano pure baldanzose interviste sulle magnifiche sorti e progressive della loro creatura, che non avrà neanche più bisogno della “foglia di fico” del titolo di “centro servizi” perché di servizi non ne ospiterà proprio: nuovi appartamenti e stop.
Già in mattinata di sabato circolava la voce di una preoccupata richiesta di spiegazioni da parte della Presidenza al sodalizio ambientalista e la circostanza veniva ci veniva confermata qualche ora più tardi da Umberto Mazzantini dirigente locale (ma anche con responsabilità regionali e nazionali) di Legambiente.
“Si, sono stato sentito dagli uffici della presidenza della Regione – dichiarava Mazzantini - naturalmente, trattandosi di interlocuzioni con livelli istituzionali, non intendo dire niente del contenuto della telefonata. Se lo riterrà opportuno, sarà il Presidente della Regione Rossi, vista anche la sua precedente nomina a Commissario delegato per il superamento dell'emergenza dopo gli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio dell'Isola d'Elba il giorno 7 novembre 2011, a chiarire la posizione della Regione su questa vicenda. Posso solo dire – proseguiva l’ambientalista - che mi sono dichiarato disponibile ad un incontro per illustrare la posizione di Legambiente rispetto ad un ecomostro che è stato costruito in una zona “blu” ad elevato rischio idraulico già prima dell’alluvione del 2002. Spero che la stessa disponibilità – chiudeva l’esponente di Legambiente - ci sia anche da parte dell’Amministrazione comunale di Marciana e che si possa uscire bene da questa brutta vicenda”
Un Mazzantini quindi stranamente “abbottonato”, rispetto all’usuale, forse per la delicatezza di un “affaire” che pare una fonte inesausta di veleni.
Papale papale: il Presidente Rossi sarebbe “caduto dal pero”, e può essere più che comprensibile che il massimo esponente politico della regione ignori i dettagli tecnici di una operazione così complessa, ma qualcuno a Nord dell’Arno, non necessariamente amministratore, non può non essersi accorto della piega paradossale che stava prendendo la vicenda.
Poi in serata di sabato a pepare ulteriormente un piatto ben condito trapelava (nel caso da ambienti politici) una ulteriore indiscrezione sempre in argomento: quella di un “serrato confronto” sviluppatosi giorni fa all’interno al PD locale, a quanto pare diviso tra chi intendeva andare all’attacco denunciando pubblicamente l’assurdità urbanistica che si sta sostanziando a Procchio, e chi riteneva opportuno non sollevare polemiche, con evidente egemonia dei taciturni.