Continua a svilupparsi la vicenda dell'Ecomostro 2.0 di Procchio. Continuano le dichiarazioni dei protagonisti, lettere ufficiali degli enti, richieste di chiarimento delle opposizioni. Continua con il Presidende della Regione che pare sempre più motivato a vederci chiaro (probabilmente anche sull'operato dei propri apparati tecnici) e a non servire su un piatto d'argento ai costruttori un'area bonificata e messa in sicureza a spese pubbliche, perchè poi vi si possa compiere l'identica operazione speculativa originaria.
Probabilmente, in questo senso, va intesa la convocazione fiorentina dei due maggiori protagonisti della polemica: l'ambientalista Umberto Mazzantini e il Sindaco di Marciana Anna Bulgaresi che, d'accordo sull'opportunità di affrettare i lavori per la demolizione dello scheletrico retaggio di una stagione di vergogne definita beffardamente "Elbopoli", entrambi intressati alla messa in sicurezza idraulica ed alla rinaturalizzazione della valle, divergono sull'immediato dopo.
Legambiente non vuole che - consentendo la riedificazione di quei volumi (non certo urbanisticamente qualificanti) a pochi metri dal primigenio ecomostro - si compia una operazione che suonerebbe come una presa in giro, anche tenendo conto che l'opportunità della grossa speculazione edilizia la si fornirebbe agli stessi soggetti realizzatori dell'ecomostro 1, già condannati in secondo grado per corruzione in ordine a vicende anche inerenti a quella costruzione. Il Sindaco di Marciana sembra invece orientata ad un atteggiamento "fatalistico" sulla realizzazione del new ecomostro, stante la vigenza di strumenti urbanistici marcianesi che glielo consentirebbero, sia pure in contrasto con le ultime direttive regionali sulle aree esondabili.
Un'altra contestazione al sindaco marcianese giunge dalla sua opposizione consiliare:
"Non riusciamo a comprendere - scrive il capogruppo di Marcian col Sorriso, Pasquale Berti - perchè il Sindaco non abbia ancora convocato il consiglio comunale su un argomento di vitale importanza come questo.
Accordi segreti, trattative recondite, non chiarezza, inadeguatezza, scarsa difesa dell'interesse pubblico segnano questa vicenda.
Continuano le bugie elettorali...Il Sindaco si decida e porti in consiglio comunale quanto di sua competenza."
Ma a questa decisa presa di posizione della minoranza marcianese, al momento, non fa alcun riscontro il Partito Democratico dell'isola d'Elba che pare ignorare almeno ufficialmente una vicenda politicamente clamorosa.
Probabilmente, il PD locale è molto preoccupato che crescano anche i toni critici nei confronti della Regione Toscana, certo puntuale nell'esternazione della volontà amministrativa di evitare nuove catastrofi derivanti da un uso talvolta sconsiderato, talvolta criminale del territorio nelle aree esondabili elbane, ma che sembrerebbe essere stata distratta nel vigilare la corrispondenza delle norme urbanistiche dei singoli comuni con i suoi disposti e la sua volontà politica dichiarati.