Scopriamo oggi con sorpresa che tra i contrari alla fusione degli 8 comuni c’è addirittura un Sindaco , come tale rappresentante delle istituzioni, che definisce “fantasiosi e propagandistici” quei contributi finanziari straordinari che in rispetto alle leggi vigenti verranno erogati al Comune dell’Isola d’Elba. Oltretutto è il primo cittadino di un comune seduto su una montagna di pregressi debiti che hanno già portato all’aumento delle imposte locali . Ci sentiamo comunque chiamati in causa per rendere edotti gli elbani sugli aspetti finanziari di questo vero “progetto rivoluzionario per l’Elba”, e vogliamo farlo con quella serietà e tranquillità a cui teniamo molto e senza dare del “disinformato” ad alcuno.
Quali sarebbero oggi i vantaggi finanziari che deriverebbero dall’assenso verso la fusione degli otto comuni in uno solo?
Secondo i disposti combinati della Legge 135/2012, del DM 10/10/2012 e la LR 68/2011 la fusione degli 8 comuni elbani darà diritto al nuovo comune unitario a ricevere contributi straordinari – intendendosi come tali quelli “oltre” agli ordinari trasferimenti erariali di circa 3,9 milioni di euro all’anno che continueranno ad essere erogati in ogni caso – per un importo di circa 21 milioni di euro distribuiti su 10 anni, di cui 5 milioni di euro dalla Regione in 5 anni e ca. 15,7 milioni di euro dalla Stato in 10 anni.
L’istituzione del Comune Unico comporterà perciò un aumento del 50% dei trasferimenti finanziari verso l’Elba per i successivi 10 anni, prendendo a riferimento l’anno 2012.
A queste somme dobbiamo aggiungere il risparmio che si realizzerà sulle voci delle spese “politiche” e “dirigenziali e di struttura” che sono stimate a 1,0 M€ all’anno.
Il buon fine del progetto Comune Unico, che sarà possibile solo grazie al sostegno convinto degli elettori elbani, convoglierà perciò sulla nostra isola risorse finanziarie aggiuntive per 31 milioni di euro nei prossimi 10 anni. Esse potranno essere utilizzate a vantaggio di tutti i cittadini elbani nei modi che saranno decisi dalla nuova amministrazione, ad esempio per intervenire sulle aliquote di tassazione attualmente diverse per ogni comune.
Non si parla di cifre di poco conto, bensì di sostegni finanziari sicuramente interessanti in tempi di crisi economica. Possono costituire un efficiente supporto al rilancio dell’Elba, amplificando gli effetti della ritrovata aumentata capacità decisionale per iniziare a chiudere gli eterni irrisolti problemi comprensoriali.
Ma attenzione: questi incentivi sono erogabili solo oggi in caso di fusione volontaria a seguito di esito referendario. Essi andrebbero completamente persi nel caso l’accorpamento fosse imposto nel futuro con una possibile legge nazionale che limiti l’esistenza dei comuni a vincoli numerici degli abitanti. In tempi economicamente difficili come quelli che stiamo sperimentando i prossimi governi potrebbero adire anche questa via per aumentare l’efficienza ed abbattere i costi.
E’ più saggio prevenire volontariamente oggi il futuro acquisendone un grosso vantaggio economico che non subirlo forzosamente domani a vantaggi azzerati.