Acque agitate in Sinistra Ecologia e Libertà anche se la fonte del "maltempo" è continentale. Con una lettera al quotidiano l'Unità l'Assessore portoferraiese Carlo Rizzoli ha annunciato la sua decisione di autosospendersi dal partito di Vendola, in aperta polemica con le decisioni assunte a Livorno e Piombino verso amministratori di SEL che si erano rifiutati di uscire dagli organi di governo comunale dopo il ritiro dalla maggioranza con il PD del loro partito. Ma Rizzoli, che ribadisce che a motivare la sua decisione non ci sono problemi "elbani" di rapporto SEL-PD, né tra lui e la locale dirigenza di Sinistra Ecologia e Libertà. La vicenda è comunque occasione per un ragionamento sul futuro amministrativo elbano.
Acque agitate in Sinistra Ecologia e Libertà anche se la fonte del "maltempo" è continentale. Con una lettera al quotidiano l'Unità l'Assessore alla mobilità,ambiente ed attività produttive di Portoferraio Carlo Rizzoli ha annunciato la sua decisione di autosospendersi dal partito di Vendola, in aperta polemica con le decisioni assunte a Livorno e Piombino verso amministratori di SEL che si erano rifiutati di uscire dagli organi di governo comunale dopo il ritiro dalla maggioranza con il PD del loro partito. Rizzoli, che ribadisce che a motivare la sua decisione non ci sono problemi "elbani" di rapporto SEL-PD, né tra lui e la locale dirigenza di Sinistra Ecologia e Libertà scrive all'Unità:
Nell’estate scorsa, dopo la decisione di SEL di uscire dalla maggioranza del Comune di Livorno nonostante il parere contrario dell’ Assessore Bettini, episodio che ne seguiva uno analogo accaduto a Piombino versus l’ Assessore di SEL Chiarei, inviai una richiesta agli organi provinciali e regionali del partito chiedendo urgentemente una riunione con tutti gli Amminstratori del partito di Vendola perché non capivo come mai si fosse arrivati alla rottura con persone che conosco, frequento e stimo per il mio ruolo nel Comune di Portoferraio e senza evidenti scostamenti dai programmi concordati..
Era ed è infatti evidente come il nodo fosse e sia come si governa ‘’da sinistra’ la fase di crisi socioeconomica che viviamo da tempo, crisi che mette in difficoltà anche i Comuni ( es col patto di stabilità ) nel contrastare le emergenze sempre più gravi.
La mia richiesta di incontro e discussione fu di fatto snobbata
Apprendendo mercoledì dall’ Unità della espulsione dell’ Assessore livornese e altri compagni da Sel, non posso che ribadire la richiesta che feci a suo tempo agli organi di partito, annunciando nel frattempo la mia autosospensione da SEL ( nessun problema nel partito all' Elba, preciso..), auspicando che lo svolgimento dell’ incontro che – non da solo – chiedo, mi consenta di recedere da questa decisione per me difficile; il ruolo che ci troviamo a svolgere come Amministratori in tempo di crisi, con presenza costante e spirito di abnegazione, assieme a tanti compagni del PD, credo meriti più rispetto.
C'è comunque da chiedersi se lo stesso buon clima all'interno del centrosinistra elbano (con la coalizione che governa Portoferraio e Rio Elba) resterà anche una volta che saranno assunte decisioni della regione dopo il risultato del referendum consultivo sull'unificazione dei comuni che vede SEL compattamente schierata il SI ed il PD che ha mostrato solo qualche marginale episodio di non condivisione della linea del SI.
C'è infatti da immaginare che, si vada verso la elezione del nuovo Sindaco dell'Elba o si debba rinnovare (nel 2014) la Giunta del Capoluogo Elbano, SEL chieda perentoriamente l'indizione delle primarie di coalizione del centrosinistra, così come è possibile che un PD come quello isolano, a forte trazione centrista, si dedichi all'ascolto di altre sirene che già da tempo cantano (e di cui la sostituzione del vice sindaco Cosetta Pellegrini con l'per-moderato Angelo Zini parrebbe un segno di dichiarata attenzione) .
Molto dipenderà anche all'Elba dagli indirizzi del M5S e dal più che probabile rischieramento di chi lo ha votato nelle politiche, in occasione delle prossime amministrative. Crediamo infatti probabile che in particolare la componente culturalmente conservatrice di quell'elettorato (che numeri alla mano è fortissima) difficilmente sarebbe captata da proposte amministrative "organicamente grilline".
Passando dalla teoria alla prassi territoriale e dovendo stendere programmi su energia, urbanistica, conservazione ambientale, politica dei trasporti ed uso del demanio è facile prevedere che chi ha votato Grillo ed è conservatore (indipendentemente da quale etichetta si è scelto e si sceglierà) sentirà potente il richiamo della foresta del centrodestra.
Emblematica in tal senso è già la vicenda referendaria che vede lo stesso nucleo attivo dei grillini diviso in tre più o meno equivalenti parti tra il SI il NO e l'astensione (laddove il programma nazionale di Grillo detta, ci pare al terzo punto, l'accorpamento dei comuni sotto i 5000 abitanti).
sergio rossi