Si ha notizia che il legislatore Papi sia rimasto intramagliato nelle leggi-fai-da-te contro i coltivatori di canapa, perchè l'unico destinatario della sua fatwa ha inviato alla Procura, tramite il suo avvocato Giacomo Bulleri, prima un esposto, oggetto attualmente di un'indagine dei carabinieri e poi un ricorso al TAR per l'annullamento della relativa delibera.
Il guaio è che l'eventuale risarcimento delle spese legali e dei danni connessi, in caso di accoglimento del ricorso, sarebbe a carico non solo del sindaco ma anche dei firmatari della delibera in oggetto.
Sosiene infatti l'Avvocato Bulleri, che la delibera sia palesemente illegittima in quanto il Comune non ha competenza per stabilire quali siano le coltivazioni consentite e quali.
Di conseguenza il sindaco-legislatore avrebbe compiuto - a parere del patrocinatore del ricorrente - una violazione normativa con tutto il consiglio comunale, con l'ipotesi aggravante del limitare nei fatti l'attività di una sola persona, l'unica che a Porto Azzurro appunto coltivava e vendeva gli estratti della canapa, consentiti peraltro dalla normativa vigente.
Papi/Hammurabi sembra peraltro non nuovo ad esiti del genere e anche se ora la posta diventa politica a livello nazionale fra proibizionisti e autorizzativi, a Porto Azzurro l'"affaire" sembra non interessare a nessuno se non a chi ha votato quella delibera con la preoccupazione di doverne pagare le spese.
Unicum
Egregio signor "unicum"
Ci corre l'obbligo di redarguirla severamente, poiché, anche se anche il coraggioso provvedimento longonese difettasse di perfetta liceità normativa, non se ne discuterebbe l'alto valore educativo e civico.
Lei potra obiettare quel che vuole, potrà accampare i ridicoli effetti di quella deliberazione, ma è noto che ogni grande battaglia inizia da piccoli simbolici gesti, rendere mondo un territorio dalla canapa, foss'anche innocua come una tisana è gesto illuminante! Si comuncia con la tolleranza zero verso la pianticella, ma si può arrivare a stroncare le gambe al narcotraffico! Non a caso il Cartello di Medellin appresa la notizia ha tremato.
E poi ora è lecito aspettarsi tutta un'altra serie di campagne di contrasto verso tutte le dipendenze, che certamente preoccupano chi amministra il ridente borgo. Possiamo perfino vagheggiare una Longone in cui sia finalmente impedito l'abuso dell'alcol (che ammazza un sacco di gente), quello della coca (non cola), delle droghe chimiche come le anfetamine, una Porto Azzurro che cancelli la piaga del tabagismo, un paese in cui cui non si diventi preda della ludopatia rovinafamiglie.
Al contrario di lei aspettiamo fiduciosi.