Si sa che nei regimi totalitari il ministero della cultura popolare è stato sempre a sostegno della propaganda e della diffusione dell’idea predominante. A Rio non è così, e non abbiamo un ministero (leggi assessorato) alla propaganda politica.
Come abbiamo potuto far rilevare riservatamente con nostre lettere al sindaco, però ciò che non ci piace è che si usino i denari pubblici per far propaganda a sè stessi o a quello che fa la maggioranza. Se si vuol fare così, è lecito farlo. Però pagando di tasca propria.
Ci spieghiamo meglio con alcuni esempi di recente lettura. Apprendiamo dai giornali on line (visto che le delibere approvate in giunta vengono spedite ai capigruppo anche con mesi di ritardo), a firma dell’ Ufficio stampa del Comune, che sono state abbassate le tariffe dei residenti sui posti barca e la tassa sui suoli pubblici.
Che queste misure giungano in ritardo (rispetto ai soldi della fusione), come noi avevamo più volte denunciato e soprattutto richiesto, incalzando sindaco e Giunta nelle varie discussioni sul bilancio e consuntivo, neanche l’ombra.
Ma non viene data la notizia “asettica”, bensì c’è anche riportato il commento del sindaco, che esprime soddisfazione, cioè viene intervistato dal ”suo” addetto stampa, violando così la regola della par condicio e della correttezza politica ed istituzionale che vorrebbe che si dasse a tutti la possibilità di un espressione e di una voce politica, visto che questo addetto stampa è si’scelto dal sindaco, ma è pagato con le tasse di tutti i Riesi, compresi quelli che non hanno votato per Corsini.Idem per le tariffe dei posti barca, su cui abbiamo scritto fiumi d’inchiostro, perché abbassassero.
Si leggano poi i resoconti dei consigli comunali: il sindaco ha detto, il sindaco ha fatto .... e via discorrendo.
Non una parola sull’operato della minoranza come soggetto politico: solo “oggetto” della risposta del sindaco o dell’assessore.
E da quando si è insediata la maggioranza, che lamentiamo soprusi, dispetti ed impedimenti a farci svolgere il nostro ruolo, ma la colpa è sempre dirottata sulle spalle dei funzionari: mai della cattiva politica che esprimono.
Sarà colpa anche stavolta dell’addetto stampa, che non ha interpretato bene l’indirizzo “politico” che gli hanno dato?
Gruppo consiliare TERRA NOSTRA