Con una nuova ordinanza regionale emanata ieri, 4 marzo, si prevedono contolli a tappeto per tutti a tutti gli ingressi dei 41 presìdi ospedalieri della Toscana con stop all’accesso di chi manifesta sintomi riconducibili al coronavirus; e attività medico chirurgica ridotta al 25%, con l’effettuazione delle sole prestazioni d’urgenza e di quelle legate alle patologie oncologiche. La misura viene adottata per evitare che una persona positiva al virus entri in ospedale ed infetti pazienti e personale, provocandone la messa in quarantena, mettendo in difficoltà l’intero sistema. E’ per questo che davanti ad ogni ospedale sono state sistemate tende di pre-triage con la presenza di infermieri professionali.
La decisione è stata presa dall’unità di crisi per tutelare la salute collettiva, nell’eventualità che il fenomeno possa avere un’ulteriore diffusione nei prossimi giorni. In questo modo si renderanno disponibili un maggior numero di posti letto oltre agli attuali 30 liberi nelle terapie intensive degli ospedali pubblici e saranno verificate con le strutture private quanti potranno essere messi a disposizione. Si conta di arrivare a circa 100 in totale. E domani sarà esaminata la possibilità di renderne disponibili altri ancora, attrezzando con ventilatori respiratori alcuni dei 308 posti presenti nelle terapie subintensive.
I ricoveri avverranno soltanto per quei pazienti che mostreranno evidenti necessità di ricovero, a partire dalle difficoltà respiratorie, mentre per tutti gli altri proseguirà la sorveglianza attiva con i controlli a domicilio.
L’obiettivo, dopo una fase fortemente dedicata alla prevenzione, è mettersi in condizioni serie per curare i pazienti nell’eventualità che si verifichi lo scenario più preoccupante. Non ci si deve abbandonare alla paura ma nemmeno sottovalutare nulla e predisporsi a fronteggiare i prossimi giorni.
La Regione informa anche che vista la scarsità sul mercato mondiale, è iniziata la produzione di 20-30.000 mascherine al giorno “made in Tuscany”. Sono state cioè inventate e realizzate in tessuto non tessuto in Toscana, dopo averne ottenuto la validazione da parte dell’Università.