Elba, un territorio diverso?
In un momento così drammatico per la Nazione e per ognuno di noi, ci viene da pensare all’Elba, con tutta la sua fragilità infrastrutturale, troppo spesso indifesa .Pensiamo alla gente dell’isola, e ai sette sindaci che hanno la responsabilità di tutelare la salute – e il futuro – dei propri concittadini.
Il paradosso più insopportabile si verifica nel giorno in cui esplode la paura al Nord Italia, con la chiusura della Lombardia e di 11 province, (circa 1/5 dell’Italia),la fuga da Milano ( con emergenza di ordine pubblico) con treni e autostrade affollati nella notte e la difficoltà a gestire l’emergenza con la notizia del provvedimento prima di emetterlo , provocando la psicosi che tutti abbiamo visto, con le conseguenze che ci potranno essere a causa del potenziale contagio portato altrove da chi è scappato dalle zone dei focolai.
Certo che ci viene in mente come è stata gestita la sanità elbana negli ultimi anni, portando via la maggior parte dei servizi dall’isola, non progettando (anzi, non pensando neanche) la creazione di qualche posto letto di rianimazione presso l’ospedale di Portoferraio, riducendo gli abitanti dell’isola alla stregua di pendolari della salute nella maggior parte dei casi. Oggi maggiormente questa vicenda assume connotati drammatici. Una situazione vissuta quotidianamente sulla pelle da ognuno degli elbani.
Questo territorio indifeso che oggi , di fronte a questa emergenza planetaria, si mostra in tutta la propria fragilità. Un territorio già oggi in ginocchio per la propria unica fonte di sostentamento, il turismo, che non ha certezze con alberghi che non apriranno, assunzioni stagionali che non avverranno, famiglie che saranno costrette a chissà cosa per sbarcare il lunario. Questo è lo scenario, di cui nessuno, se non sui blog e sui social media, parla ancora apertamente. Una stagione che ci risulta fosse partita bene con prospettive di incremento turistico che dalle prime prenotazioni pare fossero superiori al 10%, e che ad oggi non esiste come prospettiva a meno di miracolosi esiti della pandemia (chiamiamola con il suo nome) che ci ha colpiti. Non una sola parola sulla fragile isola d’Elba, nel frattempo, è stata ancora spesa in sedi maggiori. Inutile aggiungere altro.
Quindi, cari elbani, ricordatevi di affrontare questa emergenza con metodi comportamentali consoni. Di fare in modo che, e lo diciamo ai nostri Sindaci, l’isola possa diventare una opportunità se possibile per una migliore sicurezza per i concittadini. Forse abbiamo qualche arma in più se la sapremo identificare a brevissimo. Noi crediamo, senza voler fare allarmismo, che a breve verrà chiusa anche la Toscana. Di nessuno appartenente a cariche amministrative superiori a quelle territoriali, ad oggi, la presenza sull’isola si è ancora vista né sentita, men che meno per istituire controlli e un cordone sanitario per preservare la salute di queste 30mila persone: e forse qui, per conformazione territoriale, sarebbe possibile. Rappresentiamo così pochi voti?
Portoferraio, 8 marzo 2020
Mario FERRARI, ex Sindaco di Portoferraio
Claudio DE SANTI, ex sindaco Rio nell’Elba, responsabile dipartimenti Firenze grande città Forza Italia