Sono un elettore del centrosinistra e condivido una larga parte delle indicazioni programmatiche di M5S (decrescita felice, politica energetica, politica dei trasporti, semplificazioni istituzionali, uso del territorio etc.) ma non credo che sarò mai grillino poiché non ne condivido affatto altre, in maggior parte ricoinducibili alla forma del Partito di Grillo (tale è), al suo modo di organizzare il consenso, alla sua "pretesa di diversità e separatezza", al sistema di selezione delle rappresentanze, e a come vi si esercita una decisionalità "consolare" .
Ma quello che voglio fare qui sulla vicenda del Comune Unico è un ragionamento di pura tecnica della comunicazione, l'unica "arte" di cui sappia qualcosa e che ho un pochino esercitato.
Che i 23 abilitati a decidere per conto del M5S all'Elba, o i dodici che si sono presentati, non siano stati capaci di decidere una linea unitaria sul referendum mi sembra palmare (a me personalmente sembrerebbe pure contraddittorio rispetto alle certezze programmatiche grilliane, ma è un altro paio di maniche, o meglio cosa che non mi tange), ma è la comunicazione di questo fatto che è stata gestita in modo assolutamente podalico.
Prima di tutto M5S ha atteso troppo tempo per decidere da che parte stare, ingenerando una attesa che sarebbe stata (forse) producente se alla fine si fosse concretizzata in una scelta netta in uno schieramento preciso, ma è accaduto altro.
E' accaduto infatti che all'interno del ristrettissimo gruppo di persone (un poco comico definirlo assemblea e poi, per inciso, i grillini saranno "oltre la politica" ma non possono essere oltre l'aritmetica - complimenti alla maestra - 12 su 23 non fa due terzi ) che così si definisce interprete autorizzato delle migliaia di persone che hanno votato "per Grillo", si siano evidenziate davanti al dilemma su una scelta secca sul SI o il NO: tre possibili risposte il siamo per il SI, il siamo per il NO e il siamo per non dare indicazioni (apparentemente data la situazione ci sembra la più saggia e pare pure la maggioritaria)
Ora accade che, in assenza di diretta streaming sull'evento, qualcuno racconti come è andata la riunione e cosa vi si è deciso (in soldoni di non stare ufficialmente ne dà una parte né dall'altra): tutti gli organi d'informazione prendono per autorizzata la comunicazione e la pubblicano o si apprestano a farlo finché non arriva dagli interpreti autorizzati un "contrordine compagni" quello era un comunicato dal sen fuggito, lo si smentisce.
Quando si smentisce qualcosa, è buona norma precisare immediatamente dopo, come stanno le cose in realtà ma ciò non accade, si rimanda la risposta ad un "comunicato in elaborazione"
E a sera il comunicato agognato finalmente arriva. Ora, se in prima battuta sul commento "apocrifo" la prima cosa che ci è venuta in mente era "e la montagna partorì il topolino" dopo una decina di minuti di attenta lettura ed analisi di quella nota il commento più pertinente era "E dodici topolini (o chi per loro) partorirono una montagna (di discorsi a rava)".
La "agile nota" era in realtà un terribile, involuto, illeggibile pippettone di 170 righe all'interno del quale per completare l'analisi dello scibile umano a corollario della denuncia delle malefatte della Regione nei secoli, mancava solo una dissertazione sulle brache di nonna. Il tutto scritto, tanto per gradire, in uno stretto "politichese" gruppettar-doroteo da pulire dalle ragnatele.
Ma cosa nei fatti si smentiva nella smentita? Niente. L'unica cosa che si capiva era che mentre il primo (ed assai più efficace) comunicatore nello sparpagliamento era per il SI i "precisatori" nello sparpagliamento, erano per il NO, e ci tenevano a farlo capire.
Ed un'altra cosa è emersa nei nostri pensieri dopo esserci sciroppati quell'opera che annoveriamo tra le più inutili elaborazioni scritte del millennio, un folgorante pensiero di Massimo Gramellini: "...è giusto che tutti si interessino di politica ma non tutti sono adatti e capaci di farla, è giusto che tutti partecipino e leggano ma non tutti sono adatti e capaci a fare un giornale" (o come nel caso a comunicare).
In un bellissimo film di molti anni fa "Midnight Cowboy" un tizio si propone come gigolò ad una signora, ma poi si dimostra temporaneamente sprovvisto di adeguato conquibus e lei, nel dopo senza un prima, sdraiata sul letto ripete, a presa di culo: "un cavaliere senza cavallo, un trombettiere senza tromba ...." aggiungiamoci un oratore muto e un calligrafo col Parkinson.