Coronavirus. Dunque taglio drastico dei collegamenti marittimi con la terraferma fino al 3 aprile.
E se non superiamo questo periodo davvero difficile di emergenza sanitaria dobbiamo temere che ci dovremo rassegnare a questo “taglio” anche oltre il 3 aprile?
La Moby ha cancellato tutte le sue corse. Che dire? Moby è una Società privata che non beneficia di alcun contributo pubblico e quindi la decisione presa può avere una sua giustificazione dal punto di vista aziendale, data la grave crisi del mercato. Ma l’eliminazione di tutte le corse ci appare francamente eccessiva e poco coerente con la disponibilità sempre dimostrata ad essere presente sul canale anche in periodi non felici per i servizi marittimi. Inoltre un obbligo morale di riconoscenza nei confronti della Comunità elbana forse avrebbe dovuto suggerire un confronto preventivo con le Istituzioni locali, le Associazioni economiche e sindacali prima di arrivare ad una così grave decisione. NAV.AR.MA prima e MOBY dopo hanno fatto molto per lo sviluppo turistico ed economico dell’isola, ma anche l’isola ha contribuito molto alla loro crescita.
Toremar ha cancellato 2 corse, delle 8 previste, sulla tratta Portoferraio-Piombino; una sul versante orientale ed ha mantenuto l’aliscafo solo per garantire la partenza della mattina alle 6,50 da Portoferraio con ritorno da Piombino alle 8,40.
Addirittura, in un primo momento, la rimodulazione degli orari prevedeva per l’Elba solo 5 corse con anticipazione dell’ultima da Piombino dalle 22,20 alle 20,30. Portando così la durata della già pesante “discontinuità territoriale”, di cui da anni soffriamo, da 8 a 10 ore.
Fortuna ha voluto che, da qualche mese, è entrata in servizio la “piccola” nave della Blu Navy che ha rivisto i propri orari colmando alcuni “grossi buchi” inevitabilmente determinati dalle decisioni prese dalle due storiche Compagnie.
Toremar oltre che un obbligo morale aveva anche un obbligo giuridico di attivare un confronto con i Sindaci e con altri rappresentanti della Comunità isolana.
Ha stipulato un contratto di servizio con la Regione Toscana il 2 gennaio del 2012 che la obbliga ad assicurare la cosidetta “continuità territoriale” effettuando, in bassa stagione, almeno 8 corse sulla linea A2, 3 sulla A3 oltre alle 3 dell’aliscafo. Questo è scritto nell’allegato C del contratto, contenente il programma di esercizio.
Esiste, fin dal tempo della privatizzazione della Società, un organismo, chiamato Osservatorio, generosamente partorito dalla fervida fantasia del fu Assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, di cui fanno parte tutti i Sindaci dell’Arcipelago, le Provincie di Grosseto e di Livorno, i Sindacati, le Associazioni economiche, l’Autorità portuale e le Autorità marittime e che avrebbe il compito di vigilare sulla attività di Toremar, ma è stato bellamente dimenticato. Infine, è bene ricordarlo, Toremar riceve dallo Stato un contributo annuo di 13 milioni e 333 mila euro che sono soldi dei cittadini a cui deve assicurare soddisfacenti servizi.
Il contratto in essere, all’art.26, consente alla Società, “qualora si verifichi uno scostamento (negativo) dell’equilibrio economico-finanziario del contratto” dovuto a “condizioni di mercato ...eccezionalmente sfavorevoli... di presentare alla Regione una proposta di riequilibrio”. La ragione di questa disposizione contrattuale ci pare evidente: la “continuità territoriale”, voluta dall’Europa per le aree geografiche periferiche, non può dipendere dalla situazione favorevole o meno del mercato. Va garantita a prescindere. E per questo l’Europa consente la concessione di contributi pubblici a chi deve gestire i servizi di trasporto sia marittimo che aereo.
Per cercare di tamponare la “grossa falla” che i nuovi orari hanno provocato, si sono mossi subito l’Autorità portuale di Livorno e lo stesso Sindaco di Portoferraio, che ha avuto notizia dei nuovi orari dopo che erano già stati stampati e pubblicati. Ho letto in un comunicato della Autorità che, a seguito del confronto avuto con le tre Società di navigazione, è stata trovata “la quadra” tra la necessità di “assicurare i servizi di continuità territoriale tra Piombino e l’isola d’Elba” e “le esigenze delle Società”.
Francamente mi è difficile vedere “la quadra”.
Si è ottenuto dalla Toremar l’ultima partenza da Piombino alle 22 (con un anticipo di 20 minuti rispetto all’orario programmato) e dalla Blu Navy una nuova programmazione degli orari. Stop! Rimangono le riduzioni operate dalla Toremar. E continuano a mancare tutte le corse calendarizzate da Moby.
Il Sindaco Zini ha ringraziato l’Autorità portuale per “l’impegno profuso” in questa vicenda. E la Regione toscana che impegno ci ha messo? A quanto ne sappiamo, pari a zero!
Giovanni Fratini